“Angiolino. Si doveva chiamare Benedetti”, alla Lazzerini si presenta il romanzo d’esordio di Mauro Fondi


Ogni casa racchiude una storia da raccontare, in alcuni casi così speciale da “poterci scrivere un romanzo”. Giovedì 21 maggio alle 21 nella Sala Conferenze della Biblioteca Lazzerini verrà presentato “Angiolino. Si doveva chiamare Benedetti”, il romanzo d’esordio del pratese Mauro Fondi. In questa storia, costellata di avventure e coincidenze, sono piantate le radici di una famiglia il cui cognome ha segnato la storia di Prato prima nell’antifascismo e poi, nel dopoguerra, nel movimento operaio.
Dopo una lunga ricerca sulle origini della sua famiglia, Mauro Fondi ha preso dunque carta e penna per dar voce a una memoria familiare affascinante, rievocando la storia incredibile del nonno Angiolino, un orfanello che solo dopo 35 anni scopre di non essere solo al mondo. Sì, perché, lui, Angiolino aveva solo 2 anni quando venne affidato al Baliatico di Pistoia e separato dai fratelli più grandi, assegnati ad istituti diversi.

Adottato da una coppia di Castel Casio sull’Appennino bolognese, dopo varie avventure su e giù per lo Stivale – e anche oltre -, si stabilisce infine a Prato, dove mette su famiglia. Qui, un giorno bussa alla sua porta un mendicante, Ettore, che dopo qualche tempo porterà ad Angiolino il più bel regalo che potesse immaginare.

Insieme all’autore, parleranno del romanzo, pubblicato da Ibiskos Editrice Risolo, Monia Baldacci Balsamello, critico letterario, e gli studiosi di storia locale Francesco Venuti e Chiara Recchia. Al termine, letture di alcuni brani a cura degli attori dell’ Associazione Kultroses 659. Ingresso libero.
Info: Biblioteca comunale Lazzerini Tel. 0574 1837800 www.bibliotecalazzerini.prato.it