È arrivata alla conclusione la produzione del film “Amiche per la libertà – Tosca Martini, Tosca Bucarelli e le altre” il corto è realizzato dalla Scuola di Cinema di Prato “Anna Magnani” e promosso dai Comuni di Cantagallo, Vaiano e Vernio, Prato, Anpi, Farmacia Cooperativa di Vaiano, Coop, Associazione Per il Lavoro e la Democrazia, CDSE e Regione Toscana. Il corto, della durata di 35 minuti, è sostenuto dal Fondo Incoming di Toscana Film Commission.
Il film sarà presentato in anteprima il 25 aprile al Capannone di Usella (Cantagallo) alle 17, l’8 maggio alle 21 alla Tinaia della Villa del Mulinaccio (Vaiano) e il 14 maggio alle 21 al Chiostro dell’Oratorio dei Bardi a (Vernio).
La regia è di Massimo Smuraglia, le protagoniste sono Francesca Cellini e Doriana Clemente. La sceneggiatura è di Nadia dell’Oro. Il film è stato girato fra il carcere delle Murate di Firenze, la Piazza della Badia di Vaiano e la Villa il Mulinaccio.
“E’ uno dei pochi film che celebra le donne della Resistenza – ha detto questa mattina alla presentazione del corto Piero Pulidori dell’Anpi –la figura di Tosca è per noi un riferimento culturale importantissimo. Per questo l’opera ha un doppio valore”. Il film segue l’uscita del libro “Sul cipresso più alto” e lo spettacolo teatrale dedicato a Tosca Martini.
Ispirato alla storia di Tosca Martini, una ragazza di Usella che lavorava alla fabbrica Forti, il corto racconta di come all’interno del lanificio matura in lei la coscienza politica e sindacale. Tosca diventa infatti rappresentante delle operaie e durante la guerra staffetta partigiana.
In segno di protesta, ma spinta anche dal carattere giocoso e irriverente, il 1 maggio 1944 Tosca, insieme al cognato, issa una bandiera rossa sul cipresso più alto di Usella, così alto che la bandiera si vedeva anche dalla Direttissima. C’è però una soffiata, qualcuno fa la spia e Tosca viene arrestata e portata in carcere alle Murate, dove incontra la compagna di sventura Tosca Bucarelli. Portate a Villa Triste vengono torturate e ridotte in fin di vita dal terribile maggiore Mario Carità in cerca di informazioni. Miracolosamente Tosca riesce a non rivelare nulla e a sopravvivere alle torture. Morirà nel 2000 e la sua testimonianza è conservata al CDSE.