Una sala giochi a Pistoia, formalmente gestita da quelli che sarebbero stati dei prestanome ma in realtà riconducibile a due fratelli che sarebbero legati alla camorra, è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza. I due fratelli, Francesco e Antonio Terracciano, 40 e 36 anni, sono stati arrestati e posti ai domiciliari a Prato. Nella sala, secondo le accuse, sarebbero state giocate somme ingenti senza alcun controllo antiriciclaggio. Il reato contestato è il trasferimento fraudolento di valori.
Secondo quanto spiegato dal comandante della guardia di finanza di Pistoia, colonnello Ciro Natale, i due fratelli “gestivano di fatto una sala giochi, che era intestata formalmente ad un prestanome che prendeva ordini da loro”. Tra i clienti molti provenivano da Prato, città dove abitano i due fratelli sottoposti a misura cautelare. “I due – ha aggiunto il colonnello Natale – erano molto noti a Prato e forse meno a Pistoia e questo li avrà indotti a spostarsi anche per evitare controlli o comunque per agire più liberamente”.
Gli indagati complessivamente sono sei: “Oltre ai due fratelli – ha aggiunto il colonnello Natale – c’erano altre persone, in contatto con i Terracciano che tentavano di allargare ulteriormente l’attività, spingendosi anche al di fuori dei confini della provincia pistoiese, cercando di effettuare nuovi investimenti sia nella provincia di Lucca che nella provincia di Firenze”. Indagini sono in corso anche per quanto riguarda il riciclaggio. “Alcuni grossi giocatori – ha spiegato l’ufficiale della guardi di finanza – che i Terracciano conoscevano direttamente e che venivano da Prato nella sala giochi di Pistoia, giocavano somme ingenti e veniva loro consentito senza i controlli antiriciclaggio”.
Le indagini dei finanzieri sono durate oltre un anno anche facendo ricorso ad intercettazioni.