16 Aprile 2015

Il Comune blocca l’iter per la realizzazione del nuovo inceneritore di fanghi a Baciacavallo


L’amministrazione ha deciso di stoppare l’iter per la realizzazione del nuovo inceneritore di fanghi di Gida a Baciacavallo. La comunicazione è stata data questo pomeriggio dal vice sindaco Simone Faggi al consiglio comunale. Dopo la presentazione della Via (la valutazione di impatto ambientale) da parte di Gida sono giunte le osservazioni di Asl, Arpat e Regione, tutt’altro che lusinghiere nei confronti del documento e di quanto contenuto nella valutazione, definita dal vice sindaco “superficiale e carente”. Solo per fare un esempio, nella valutazione, Prato – terza città del centro Italia – viene definita una città non densamente popolata, ma il dato che preoccupa principalmente è quello relativo alle immissioni in atmosfera. Secondo le osservazioni di Asl, Arpat e Regione, infatti, il nuovo impianto – pur rientrando nei limiti – sarebbe più inquinante di quello attuale, che pure è piuttosto datato. Fattore, questo, che ha spinto il Comune, che detiene il 45% delle quote di Gida, a bloccare l’iter e a chiedere chiarimenti ai vertici della società.  Lunedì è in programma un incontro per discutere della vicenda. I proponenti hanno 45 giorni di tempo per rispondere alle osservazioni, ma l’Asl nel frattempo è pronta a chiedere una valutazione di impatto sanitario se la situazione non migliorerà. Il nuovo inceneritore costerebbe 16 milioni, 6 milioni e 700mila saranno coperti dalla Regione. “Stando così le cose per ora l’iter è bloccato – hanno detto il vice sindaco e l’assessore all’ambiente Alessi – l’opera si deve fare, ma ci vuole una Via ineccepibile, che dia risposte esaurienti, bisogna integrarla. La salute dei cittadini viene prima di tutto, non avrebbe senso spendere 16 milioni per un’opera peggiore di quella esistente”.