“So bene che ci sono dei colleghi sindaci, soprattutto in alcune regioni del Nord, che dicono di non avere gli spazi per accogliere i migranti. Credo che questo sia uno sbaglio, perché bisogna invece sforzarsi di fare la propria parte, anche perché si corre il rischio di consegnare i propri territori alle prefetture”. Lo dice in un colloquio con l’Ansa il sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione Matteo Biffoni. “Mi sembra chiaro che invece bisognerebbe verificare meglio la possibilità di trovare gli spazi e organizzare le presenze delle persone che sono sbarcate sul nostro Paese”, aggiunge il primo cittadino. “Ci deve essere una valutazione dei sindaci, sono d’accordo, ma questi non possono farsi autogol. Se dopo aver detto ‘no’ all’arrivo dei migranti, arriva un prefetto che requisisce un albergo, cosa si fa?”. In vista della cabina di regia del 7 maggio, convocata dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, Biffoni annuncia che “intanto un pacchetto di proposte è già pronto, anche se ne dovremo parlare in settimana con i colleghi dell’Anci, ma sicuramente lo metteremo a punto per essere operativi già il giorno dopo l’incontro al Viminale. Del resto – conclude – noi sindaci siamo gente di territorio e sapremo fare la nostra parte”.
“Gli arrivi continuano senza sosta e non mi nascondo che il tema dei migranti è sempre più complesso, anche rispetto ai numeri, che fanno quasi impressione. Tuttavia il fatto che il governo segua il tutto con molta attenzione è apprezzabile e quindi non posso che ringraziarlo per questo. Credo poi che quella delle caserme sia un’ipotesi di lavoro decisamente percorribile, soprattutto ora, in cui serve accoglienza per alleviare la pressione sulle zone degli sbarchi”.
Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci sull’ Immigrazione, dice ancora la sua sui lavori in corso per garantire la migliore accoglienza possibile per i migranti, soprattutto in vista della riunione della cabina di regia del 7 maggio al Viminale. “In questi giorni si è parlato del possibile arrivo di risorse dall’Ue – precisa all’ANSA – intanto rilevo con soddisfazione che sull’immigrazione le risorse, anche in questo caso grazie al governo, ci sono e ci sono sempre state, anche se è chiaro che ne servirebbero di più”. Tornando alle caserme, il primo cittadino toscano allontana lo spettro della possibile nascita dei ghetti, sollevato da qualche parlamentare, rassicurando sul fatto che “nessuno vuole caricarle con numeri esagerati: vorrei ricordare senza polemica che il centro Cara di Mineo – sottolinea Biffoni – è quasi diventata una città, e a fronte di ciò sono convinto che le caserme possano essere punti di appoggio e smistamento, come ha spiegato già il presidente dell’Anci Piero Fassino”.
Rispetto ai dubbi avanzati pochi giorni fa dalle Regioni sulla scarsità delle caserme utilizzabili, Biffoni aggiunge e rilancia, spiegando che “uno screening si farà ma questo è un tema vero perché in questa fase possono essere uno snodo più agile e semplice. Sul possibile utilizzo delle scuole – conclude – la situazione credo sia un pò più complessa, anche se io ho la fortuna di vivere in un territorio dove queste si aprono e non si chiudono”.
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