Hanno risposto “eccomi” alla chiamata espressa dal vescovo Agostinelli e adesso sono diventati sacerdoti della Chiesa di Prato. C’era un duomo pieno, come nelle grandi occasioni, questo pomeriggio per l’ordinazione di don Stefano Faggi e don Marco Degli Angeli, i due diaconi del Seminario pratese arrivati alla conclusione del loro cammino di formazione (leggi l’articolo con la loro presentazione).
È durata più di due ora la messa, presieduta da mons. Agostinelli e concelebrata da più di settanta preti diocesani. Era presente anche il vescovo emerito Gastone Simoni. La celebrazione è iniziata con la presentazione dei candidati al sacerdozio da parte del rettore don Daniele Scaccini: “Le tante persone che sono qui oggi possono toccare con mano la fedeltà di Stefano e Marco a Dio. Speriamo che altri trovino risposta all’invito di essere collaboratori del Signore”. Quando mons. Agostinelli ha acconsentito, secondo quanto prevede la formalità del rito, all’ordinazione dicendo “sono degni di ricevere il presbiterato”, l’assemblea si è sciolta in un lungo applauso.
Il clima è stato quello della festa, lo stesso respirato sette mesi fa, sempre in cattedrale quando i due seminaristi hanno ricevuto il ministero diaconale.
“Siate testimoni con la vita dell’esempio di Cristo. Carissimi – ha detto il Vescovo ai due neo sacerdoti – l’augurio che posso farvi è che la gente possa vedere Gesù in voi”. Poi alcuni consigli: “Distaccatevi dai beni terreni, abbiate il gusto del mondo e interpretate i segni dei tempi, indicano la missione. Nel solco dei papi siamo chiamati a vivere come preti in un contesto di grandi trasformazioni, chiedo a voi di avere audacia e creatività. Non vi adagiate sul ‘si è sempre fatto così'”. Non sono mancati inviti di carattere pastorale, molti simili a quelli di Papa Francesco: “Siate uomini di comunione che non promuovono e non propagano chiacchiere”; “il denaro che passerà dalle vostre mani vada al povero e alla comunità”. Ma anche “abbiate tenerezza pastorale verso chi attende la salvezza di Cristo e vive situazioni difficili”.
I riti dell’ordinazione hanno previsto come primo segno la vestizione, con la consegna dei paramenti sacerdotali ai due seminaristi. Don Stefano è stato aiutato dal rettore don Scaccini, amico di lunga data, e don Marco da don Emilio Riva, oggi parroco del duomo ma in passato alla guida di San Giovanni Bosco, sua parrocchia di provenienza. Poi il Vescovo ha unto le mani dei due nuovi sacerdoti con il crisma e ha consegnato loro il pane e il vino. Da quel momento possono consacrare l’eucaristia, diventando così preti a tutti gli effetti.
La messa si è conclusa con il saluto dei presenti a don Marco e don Stefano. Una lunga fila di amici si sono fermati a baciare le mani dei nuovi sacerdoti nella Cappella del Sacro Cingolo.
(Foto Antonio Rametta)