Negli ultimi anni le riduzioni dei trasferimenti dallo Stato centrale si sono sommate fino a raggiungere per il Comune di Prato 7 milioni di euro nel 2015, pari a circa il 30% del bilancio. Un taglio che pesa sulle casse comunali e che incide su tassazione e servizi.
Alla vigilia dell’approvazione del Def da parte del Governo, questa mattina il sindaco Matteo Biffoni ha incontrato, insieme con la delegazione Anci guidata da Piero Fassino, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, portando al Governo le preoccupazioni e le istanze di Prato insieme a quelle delle più grandi città italiane quali Roma, Napoli, Bari, Firenze e Torino.
“Il presidente del Consiglio ci ha dato garanzie importanti e due notizie positive per Prato: la rassicurazione sul fatto che il Def non prevede ulteriori tagli ai trasferimenti ai Comuni e la volontà di rinegoziare i mutui che abbiamo con la Cassa depositi e prestiti, con tassi più vantaggiosi per gli enti locali – spiega il sindaco Biffoni -. Se questo avverrà per Prato significa poter contare su un bel risparmio, dal momento che abbiamo mutui aperti per 60 milioni di euro. Come sindaco ho cominciato da una razionalizzazione delle spese della macchina comunale, incidendo in maniera importante su tutte le voci, dalle partecipate ai dirigenti fino alle spese di gestione in un ente che comunque è sempre stato virtuoso. Noi continueremo a fare la nostra parte, ma avere un presidente del Consiglio che sa cosa significa gestire una città e dover lottare per non tagliare i servizi è senza dubbio importante per avere confronti costruttivi come quello di questa mattina”.
La presenza di Prato nella delegazione Anci è un cambio di passo per la città: “Roma, Napoli, Firenze, Bari e Prato, queste le città presenti nell’incontro a Palazzo Chigi, segno che Prato è uscita dall’angolo ed è considerata tra i Comuni italiani più importanti”.