Oltre 100 case popolari messe in vendita. È quanto deliberato dal LODE (livello ottimale di esercizio) di Prato nell’ambito di un piano regionale che metterà sul mercato 4.447 appartamenti, di cui 1.414 a Firenze, 582 a Grosseto, 573 a Pisa, 501 nella lucchesia, 459 nell’area apuana e 317 del pistoiese.
A Prato e provincia potranno essere messi in vendita 103 appartamenti, di cui 76 nel comune capoluogo, 8 a Cantagallo, 6 a Poggio a Caiano, 5 a Vernio e Vaiano, 3 a Montemurlo. Si tratta di case edificate tra il 1947 e il 1988 (guarda l’elenco completo nel file allegato). La normativa prevede che si possa vendere un numero di abitazioni esattamente pari a quelle nuove costruite. Per questo, nel 2015 saranno messi sul mercato 42 alloggi (pari a quelli costruiti e recuperati nel 2014 tra Tavola e viale Galilei). In vendita finiranno gli alloggi più vecchi per ciascun Comune secondo la seguente ripartizione: 24 a Prato, 8 a Cantagallo, 5 a Vernio, 3 a Montemurlo e 2 a Poggio a Caiano.
Nel 2016 è prevista la cessione di altre 48 case popolari (pari al numero di nuovi alloggi previsti quest’anno), di cui 40 a Prato, 4 a Poggio a Caiano e altrettanti a Vaiano. Nel 2017, infine, si prevede di vendere 14 alloggi nel capoluogo (questa la previsione di nuove case che saranno rese disponibili a Prato e provincia nel 2016).
Come gli inquilini possono diventare proprietari di una casa popolare
Il patrimonio toscano di edilizia residenziale pubblica è composto da 49.140 alloggi e la vendita di circa il 10% del totale degli alloggi prevista dalla legge 5/2014 mira ad una razionalizzazione del sistema, permettendo ai singoli affittuari di diventare proprietari a prezzi vantaggiosi dell’immobile che occupano conseguendo una maggiore economicità di gestione delle strutture a cui appartengono senza svendere o dismettere il patrimonio di edilizia pubblica.
Nel caso in cui l’affittuario non abbia perso i requisiti per la permanenza nell’alloggio e non sia interessato all’acquisto o non abbia le possibilità economiche per trasformarsi in proprietario, la normativa non lo obbliga a farlo e gli permette di rimanere un semplice affittuario.
Quanto ai prezzi di vendita, questi si ricavano dai valori determinati dell’Osservatorio del mercato immobiliare (OMI) scontate del 25% e di un ulteriore 0,5% per ogni anno trascorso dalla costruzione dell’immobile, fino ad uno “sconto” massimo del 40%. Prendendo ad esempio l’ambito fiorentino, appartamenti di circa 80 metri quadrati potranno essere venduti da un minimo di 73.000 euro (contro un valore stabilito dall’Osservatorio di 105.000 euro).
“E’ un buon inizio. Un segnale di equità, di concretezza e di buona amministrazione. L’importante era partire con i Piani di cessione. La Regione ne monitorerà gli esiti così da verificare il funzionamento del meccanismo e, se necessario, apportare modifiche migliorative”. L’assessore regionale alle politiche per la casa, Stefania Saccardi, commenta così l’approvazione da parte del Consiglio regionale del Piano regionale di cessione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica in applicazione alla Legge regionale n. 5 del 2014.
“I nostri uffici – aggiunge l’assessore – stanno completando i calcoli relativi allo scorso anno, ma si stima che nel corso del 2015 in Toscana possano essere messi in vendita, a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato circa il 10% degli appartamenti previsti. Insomma dovremmo attestarci sotto quota 500. E la Regione farà da tesoriera dei ricavi, restituendoli ai territori con l’obbligo di destinarli interamente alla realizzazione di nuovi alloggi pubblici o alla riqualificazione di quelli esistenti”.
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