18 Marzo 2015

Montemurlo: violano i sigilli e rubano i macchinari nel capannone sequestrato, lo sfogo del sindaco: “Serve l’aiuto del Governo”


La polizia municipale di Montemurlo ha sequestrato nei giorni scorsi un capannone nella zona industriale di Bagnolo, dove una ditta di confezioni, condotta da un cittadino cinese, aveva ricavato numerosi “loculi dormitorio” in cartongesso e una cucina abusiva. La ditta, da un riscontro effettuato alla Camera di commercio, risultava cessata a gennaio 2015, ma continuava ugualmente a lavorare in totale “clandestinità”. Gli agenti hanno provveduto anche al sequestro di 29 macchine taglia e cuci, azionate senza le necessarie autorizzazioni. Dopo pochi giorni, però, gli agenti si sono accorti che i sigilli erano stati rimossi e i macchinari sottratti. I ladri hanno approfittato di un lucernario, probabilmente danneggiato dal vento dei giorni scorsi, per calarsi nell’azienda ed hanno così rubato le macchine. L’azienda, come in un copione già visto, era già stata controllata dalla polizia municipale una prima volta nel giugno 2013 e una seconda volta nel giugno 2014. I reati contestati all’azienda, allora operante nell’immobile, erano gli stessi di oggi. Il proprietario del capannone dopo il sequestro, però, aveva provveduto al ripristino e allo smantellamento dei manufatti abusivi e così aveva potuto riaffittare il locale ad una nuova ditta cinese. Il controllo della polizia municipale di alcuni giorni fa, segue quello effettuato dai vigili del fuoco, che raccogliendo l’invito del sindaco e della prefettura per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, avevano provveduto ad un’ispezione del capannone. “ “Ancora una volta questro sequestro dimostra che da parte del Comune c’è il massimo impegno nel controllo del territorio, ma da soli non ce la possiamo fare – ha detto il sindaco Mauro Lorenzini – Occorre che il Governo ci aiuti con leggi che chiamino alle proprie responsabilità, civili e penali, i proprietari dei capannoni e le aziende che commissionano lavoro a terzisti. Non è possibile che dopo i controlli si rimetta tutto a posto e poi si riparta come prima, cavandosela con una semplice multa. Una situazione, come ho già detto, insostenibile, per la quale, se necessario, andrò anche a Roma”” ha concluso Lorenzini.