11 Marzo 2015

Macrolotto Zero, le richieste del Comitato alla giunta: “Mercato coperto in via Bonicoli e centro culturale all’ex Calamai”


Incontro in campo aperto tra amministrazione comunale e Comitato Macrolotto Zero, volto a verificare quanto finora compiuto dalla squadra di Biffoni in tema di riqualificazione su tutti i fronti della difficile zona compresa tra il vecchio ospedale e San Paolo. Ieri sera al Circolo Curiel di via Filzi si è parlato di accordi più o meno rispettati, con riferimento alle richieste scritte che il 15 maggio 2014, nello stesso circolo, erano state sottoposte all’attenzione di tutti i candidati a sindaco, e poi da questi firmate.

Bruno Gualtieri, presidente del Comitato, propone, oggi come otto mesi fa, iniziative per il recupero complessivo della zona, come l’utilizzo dei numerosi capannoni dismessi, la creazione di un mercato coperto sulla falsa riga di quello di San Lorenzo a Firenze nella zona di via Bonicoli e la creazione di centri di aggregazione culturale nell’ex Calamai, alle curve di San Paolo.

Mentre prosegue il piano di riqualificazione della zona, il sindaco ha fatto  una panoramica del proprio operato più ad ampio raggio e si è dichiarato aperto ai suggerimenti e alle segnalazioni dei cittadini che, secondo quanto affermano anche gli assessori Barberis e Alessi, arrivano numerosissime ogni giorno.
“In questi otto mesi – afferma Matteo Biffoni – ci siamo impegnati su numerosi fronti e continueremo a farlo. Abbiamo posto una pattuglia fissa in via Pier Cironi, è stata decisa la chiusura della stazione del Serraglio in orario notturno, siamo intervenuti sull’incremento dell’illuminazione notturna in molte zone della città, abbiamo aperto spazi pubblici in alcune zone critiche della città, come l’Estra in via san Giorgio, ed è stato lanciato un bando per la gestione dei giardini pubblici, perché non cadano nel degrado o nell’abbandono”.

Sulla questione è intervenuta anche l’Associazione Prato 2.0, che ha presentato il Progetto Sicurezza per Prato: tra le proposte, la creazione di una sezione delle forze dell’ordine che si occupi esclusivamente di criminalità straniera. “Questa è una grave mancanza del Ministero dell’Interno più che della giunta comunale, attuale o passata – spiega Salvo Ardita, membro dell’Associazione Prato 2.0 -. Sembra incredibile che una città come Prato sia sprovvista di strumenti per combattere la criminalità straniera, insieme ad altri gravi problemi, come l’usura, per contrastare la quale sarebbe opportuno chiedere al governo un piccolo Nucleo Anti-Usura”.

Serena Travaglini