Libertà di espressione e diritto all’istruzione per abbattere discriminazioni e razzismo: nasce la “Carta di Prato. I dieci punti della convivenza”
Dieci articoli per riaffermare con decisione il primato della persona, la libertà di pensiero, di espressione e di credo, il diritto all’istruzione come via per abbattere ignoranza e paura, nonché per imparare a riconoscere nella differenza il valore aggiunto che crea confronto e promuove uno scambio proficuo tra culture. E’ la “Carta di Prato: i dieci punti della convivenza”, scritta partendo dalle riflessioni degli studenti pratesi. Il manifesto è stato presentato questa mattina alla presenza del vice presidente della Provincia Emiliano Citarella, dell’assessore al sociale del Comune di Prato Simone Faggi e dal presidente della Consulta studentesca Lorenzo Tinagli. I punti della carta, ognuno accompagnato da un rimando giuridico pertinente, sono stati letti dal gruppo teatrale del Copernico diretto dalla professoressa Serenella Bruni.
Il documento è il frutto dell’incontro #Charlievive, tenutosi lo scorso 11 febbraio, promosso dalla Provincia con l’Ordine dei giornalisti della Toscana e che ha visto i ragazzi confrontarsi in un dibattito privo di retorica su libertà di pensiero e di informazione, diritto e limiti della satira, ma anche sul ruolo dei social media e sul loro uso. Compito della Carta è ora quello di non interrompere questo proficuo dibattito, che sarà infatti portato avanti non solo nelle scuole pratesi ma anche oltre i confini locali, in occasione della direzione nazionale delle Consulte studentesche, il prossimo mese a Roma. La presentazione si inserisce nella XI Settimana d’azione contro il razzismo “Riflettere le speranza, non le paure_ Accendi la mente spegni i pregiudizi”, promossa da Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, con il Comune e la Provincia di Prato.
“Gli studenti e i giovani sono la spina dorsale per la rivincita civile della nostra società – ha ricordato Citarella – La Carta è la risposta migliore a chi dice che i giovani non hanno valori. I suoi contenuti si intrecciano e connettono con il tessuto e la storia di questa città”. Non è un caso infatti che abbia visto la luce a Prato, la città delle oltre cento diverse etnie.
Il vicesindaco Simone Faggi ha ribadito: “La necessità di non abbandonarsi agli istinti più biechi, soprattutto di fronte ai tremendi fatti di cronaca, come quello di Tunisi, ma continuare a discutere in maniera costruttiva. E’ da sottolineare – prosegue Faggi – la scelta di metodo che gli studenti e la Consulta hanno adottato. Dopo la strage di Parigi, che purtroppo è ancora attualità oggi, hanno deciso di aprirsi al confronto e alla conoscenza piuttosto che rifugiarsi in banali semplificazioni”.
Un percorso forse meno semplice, ma ricco di stimoli, che infatti ha portato alla stesura di questo documento nel quale le parole dei ragazzi hanno trovato un preciso riscontro fra i valori di libertà e giustizia riconosciuti dal diritto: “Non possiamo permetterci di farci prendere dalla paura, causa di molti errori. Antidiscriminazione e antirazzismo sono valori fondanti della democrazia”, è l’importante appello del presidente della Consulta studentesca Lorenzo Tinagli.
La Carta non è un’iniziativa estemporanea, ma la partenza di un lungo percorso di condivisione che proseguirà e si amplierà nel corso del prossimo anno scolastico. Intanto i ragazzi si fanno promotori di una “campagna” sui Social per diffondere una cultura di educazione e rispetto della differenza, nell’ottica di una serena convivenza. Alla stesura del documento hanno partecipato studenti provenienti dagli istituti superiori cittadini: Buzzi, Gramsci-Keynes, Dagomari, Datini, Classico Cicognini, Liceo Livi, San Niccolò con la collaborazione della Consulta degli studenti.
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