Da Montemurlo alle passerelle dell’alta moda internazionale. Questa è la storia della “Pelletteria pratese”, una piccola azienda del distretto industriale montemurlese, che ha conquistato i mercati internazionali, puntando tutto sull’artigianalità d’alta gamma, la qualità e l’esperienza “made in Toscana”. È una straordinaria passione per la pelle, quella che da generazioni è nel dna dei fratelli Carradori. Il nonno faceva il sellaio a due passi da piazza Duomo a Prato, poi, negli anni Sessanta, il babbo Mario, spinto dalla moglie, ha iniziato a produrre accessori in pelle per le sarte e quindi per le confezioni, fino ad arrivare ad oggi, al laboratorio di via Puccini a Oste, dove i fratelli Emilio e Corrado Carradori, insieme alla madre, Maria Cambi – vera colonna portate dell’azienda di famiglia – producono cinture, per lo più cucite a mano, per alcuni tra i più famosi marchi di moda internazionali. “La nostra produzione è destinata al 90% al mercato estero. – spiega Corrado Carradori – Esportiamo in Germania, Stati Uniti, Svezia e Giappone. Gli stilisti ci contattano, ci presentano le loro idee e noi sviluppiamo le collezioni. La scorsa settimana, ad esempio, le nostre cinture hanno sfilato alla settimana della moda milanese, come accessori degli abiti del marchio tedesco Etienne Aigner. Tra gli altri, un nostro cliente affezionato, è lo stilista americano John Varvatos, (conosciuto in Italia per la sua partecipazione come coach al talent sulla moda “Fashion star” in onda su Real time e Sky n.d.r), che, per le sue collezioni, ci chiede cinture particolari di gusto sportivo – vintage”. E a proposito di Stati Uniti, la “Pelletteria pratese” proprio recentemente è sbarcata a New York, dove ha aperto, insieme ad altre aziende, uno showroom sulla 32esima strada, con il preciso obbiettivo di far conoscere all’upper class americana i prodotti artigianali toscani d’alta qualità. “In prevalenza produciamo cinture da uomo ed infatti abbiamo una collezione tutta nostra, mentre sul versante femminile forniamo solo i modelli che ci richiedono i clienti.- spiegano i fratelli Carradori – La particolarità della nostra azienda è che siamo rimasti tra gli ultimi in Italia e, forse nel mondo, a fare cinture “centinate”, cioè curve, che risultano più comode, perché si adattano alla forma del corpo e sono così anche più resistenti all’usura. Per i nostri prodotti usiamo pellami d’alta qualità (vitello, rettili, coccodrilli, struzzo…) e in particolare per il coccodrillo adottiamo una lavorazione a cucitura “tubolare”, oramai una vera e propria rarità”. Il clima alla Pelletteria Pratese è quello di una grande famiglia: le lavoranti sono cinque, tutte donne e giovani. Ragazze che si sono formate direttamente in azienda, affinando nel tempo le proprie competenze e capacità artigianali. “Aziende come la Pelletteria pratese fanno il valore aggiunto del nostro distretto industriale d’eccellenza. – sottolinea il sindaco, Mauro Lorenzini – Non bisogna disperdere queste capacità, ma dobbiamo investire sui giovani per trasmettere la cultura dell’artigianalità, un settore che può offrire davvero una chance di lavoro e sviluppo”. Tra i prossimi obbiettivi della Pelletteria Pratese c’è la creazione di un portale internet per la vendita online e uno spaccio aziendale, tramite il quale vendere al dettaglio i propri prodotti.