La Cgil chiede di far luce sulle responsabilità che stanno alla base del grosso incendio divampato ieri in un capannone di via Vannucchi. Secondo il sindacato la vicenda lascia alcune domande aperte: chi ha mandato i due operai a saldare il tetto? E chi ha autorizzato i lavori?. Di seguito la nota della Cgil.
“Le recenti notizie di stampa circa l’incendio al magazzino di via Vannucchi ci hanno molto preoccupato: due operai hanno rischiato di perdere la vita ed uno di essi ha un’intossicazione da monossido di carbonio di cui non si conoscono ancora le conseguenze sulla salute. Il buon esito complessivo della vicenda (assenza di morti) è dovuto peraltro alla fortunata (ma anche fortuita) tempestività d’intervento di due operai di un’azienda vicina. La vicenda lascia, per noi, alcune domande aperte: chi ha mandato i due operai a saldare il tetto? Questo soggetto era stato informato dello stoccaggio di materiali potenzialmente infiammabili dentro il magazzino? Chi ha autorizzato i lavori? Ed infine, sono stati adeguatamente informati gli operai dei rischi presenti? Nelle vicende di infortunio sul lavoro esiste normalmente una catena di responsabilità che parte da chi gestisce direttamente il lavoro e risale fino alle responsabilità di gestori al più alto livello e committenti. In questo caso ci sembra che queste responsabilità, almeno per il pubblico e per la città, non siano ancora evidenti.”
Lorenzo Pancini
Segreteria Cgil – Prato
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