La Procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio per i vertici di Estra e Consiag, accusati a vario titolo di turbativa d’asta e abuso di posizione dominante nella vicenda legata alla gara del gas indetta dal Comune di Prato nel 2010, sotto la giunta Cenni, e chiusa sul piano amministrativo, dopo un lungo braccio di ferro legale, soltanto nelle scorse settimane con la sentenza del Consiglio di Stato che ha affidato il servizio a Toscana Energia.
Nel procedimento sono indagati Paolo Abati, direttore generale di Estra, Luciano Baggiani, amministratore unico di Consiag, Paolo Quercioli, rappresentante legale di EstraReti, e altri due dirigenti del gruppo: Cesare Calistri e Alessandro Puccetti.
Nell’udienza preliminare di oggi, i titolari dell’inchiesta Antonio Sangermano e Lorenzo Gestri hanno confutato le tesi degli indagati. Nella propria difesa, Paolo Abati aveva motivato la scelta di non fornire al Comune di Prato le informazioni tecniche necessarie a procedere con la gara unica per l’assegnazione della distribuzione del gas, con la volontà di tutelare l’interesse degli altri comuni soci di Consiag, amministrati dal centrosinistra, e salvaguardare l’interconnessione delle reti, considerata come un patrimonio da tutelare. Una ricostruzione ritenuta intellettualmente onesta da parte dei magistrati inquirenti, ma insufficiente sul piano del diritto. In sostanza i vertici delle partecipate sono accusati di aver ingaggiato una battaglia politica che esula dai loro compiti e di aver con questa finalità forzato la norma, arrogando a sé la tutela dell’interesse pubblico, che spetta soltanto alle amministrazioni elette dai cittadini. Nella prossima udienza è attesa la pronuncia del giudice per l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio.
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