Si chiuderà a Prato il ciclo di episodi dedicati al tema della legalità che, da lunedì 16 marzo a venerdì 20 marzo, i TG Regionali della Rai trasmetteranno come come nuova campagna sociale. Legalità intesa come stile di vita, ricerca quotidiana, esperienza vissuta, valore condiviso, patrimonio custodito. L’obiettivo è raccontare come nelle varie realtà locali il cammino verso la legalità viene affrontato, quali strade vengono seguite, quali ostacoli si incontrano. Si inizia da un luogo simbolo per la Toscana e per tutta Italia, l’Accademia dei Georgofili e la Torre del Pulci, sventrata nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993 da un’ autobomba: un attentato di mafia che provocò la morte di cinque persone, decine di feriti e danni al patrimonio artistico fiorentino. Seguirà poi la tappa di Arezzo, considerata la seconda città italiana per il riciclaggio di denaro. Martedì e giovedì si parlerà dei corsi anticorruzione negli enti pubblici e degli strumenti a disposizione per combattere clientelismo e raccomandazioni. Mercoledì ampio spazio alla fattoria di Suvignano, bene confiscato alla mafia, su cui presto verrà presentato il progetto di riutilizzo. Saranno ripercorse le esperienze vissute in Calabria e in Sicilia nei campi confiscati alla mafia e nella cittadina di Corleone, grazie ai viaggi organizzati dall’associazione Libera e dalla Fondazione Caponnetto. Tra gli incontri anche quello con la madre di Andrea Gorelli e la moglie dell’appuntato Antonio Santarelli, morto dopo una lunga agonia provocata dalle botte ricevute da un diciottenne dopo un rave party.
Venerdì chiusura del ciclo a Prato, tra i capannoni industriali che i proprietari italiani affittano a persone di nazionalità cinese, sapendo che spesso divengono pericolosi laboratori-dormitorio, rischiando di generare, oltre a casi di grave sfruttamento del lavoro, anche tristi episodi di cronaca nera, come accadde il primo dicembre 2013 al Macrolotto, in Via Toscana. Nel rogo scaturito al “Teresa Moda” persero la vita sette operai cinesi.