29 Marzo 2015

Aeroporto, il sindaco di Poggio non ci sta: “Un’opera che sta dimostrando una profonda incoerenza politica ed istituzionale”


Ho preso atto con stupore dello studio di impatto ambientale presentato da AdF in una conferenza stampa alla CCIAA di Firenze alla quale il Comune di Poggio a Caiano non è stato neppure invitato. Ho scritto al Presidente di AdF per chiedere spiegazioni sulla mancata convocazione a questo importante incontro, che ha dato ufficialmente il via alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze.
In attesa di ricevere una risposta e, soprattutto,  di avere a disposizione i dati dello studio progettuale per poter effettuare le verifiche tecniche e specialistiche, voglio sottolineare alcuni aspetti politici che sono, a mio parere, di estrema importanza. In primo luogo ritengo che con il metodo seguito da AdF, che presenta il progetto direttamente tramite ENAC al Ministero dell’Ambiente, vengano completamente disattesi gli impegni che erano stati assunti per la presentazione preventiva alla Regione ed ai Comuni interessati. Quindi i rappresentanti delle nostre comunità, ossia i sindaci, che devono salvaguardare la sicurezza dei propri territori e la salute dei cittadini, non vengono in pratica minimamente coinvolti nel percorso iniziale di valutazione di impatto ambientale.
Il progetto, inoltre, contiene le valutazioni fatte da un’azienda privata alla quale è stato commissionato il lavoro da parte di chi deve realizzare la nuova pista ( come diceva Fabrizio Mattei nel suo intervento al Consiglio comunale aperto di Prato, è come far costruire il recinto del pollaio alla volpe). Lo studio rappresenta quindi un’espressione di parte. Come sindaci, dovremo fare tutte le valutazioni del caso, ma anche il lavoro che avevamo previsto con il Gruppo Tecnico Intercomunale rischia di essere vanificato se la decisione viene assunta direttamente dal Ministero.
Leggendo i giornali sembra addirittura che il nuovo aeroporto, con la pista lunga 2400 metri e larga 45, migliori le condizioni ambientali, la qualità dell’aria, diminuisca il rumore, azzeri le vibrazioni al Polo Scientifico, non crei nessun problema di rischio idraulico con la deviazione chilometrica del fosso reale, nonostante i seri dubbi formulati da esperti in materia anche in queste ultime settimane. Su questi punti sono decisamente perplesso. La cosa certa è che viene distrutto il Parco della Piana, che avrebbe dovuto essere il polmone verde centrale dell’area metropolitana, e sperperati milioni di euro investiti in questi ultimi anni per migliorare la sicurezza idraulica ed i siti ambientali presenti. Ciò che è incomprensibile è che, mentre la Regione si preoccupa di tutelare il territorio regionale con il piano paesaggistico e fissa leggi idrauliche restrittive per la costruzione di una pista ciclabile o di un semplice parapetto, sullo stravolgimento del sistema idraulico e paesaggistico della Piana che si prospetta con la realizzazione di quest’opera nessuno batte ciglio.
Non si può inoltre trascurare il fatto che le prescrizioni del PIT, approvate dal Consiglio regionale, vengono completamente disattese. La pista doveva essere obbligatoriamente di 2mila metri, non un centimetro in più. Ci sono state ore di discussione su questo argomento in Consiglio regionale ed alla fine si è arrivati all’approvazione del PIT con questa salvaguardia per il territorio e adesso, viene tranquillamente presentato un progetto di 2.400 metri che addirittura viene fatto passare come meno inquinante e meno impattante sul territorio. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i Consiglieri Regionali che hanno approvato il PIT.
Credo che nei confronti di noi amministratori pubblici, che rappresentiamo i cittadini e che siamo al loro servizio, sia necessaria maggiore coerenza negli atti e nei comportamenti, non solo a parole. Da parte mia, in attesa di approfondire i contenuti del progetto, continuerò a rappresentare – anche all’interno del tavolo istituzionale (se mai sarà chiamato ad esprimere un parere) – la mia profonda contrarietà a quest’opera, che mette a rischio la vivibilità dei nostri territori e che sta dimostrando una profonda incoerenza politica ed istituzionale.

Marco Martini
Sindaco di Poggio a Caiano

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