“Grazie alle segnalazioni degli enti si sono potute cancellare 313 ditte dal registro delle imprese, più diverse partite iva. Questo pone un freno all’iscrizione di false aziende per fini illegali”: lo ha comunicato questa mattina il prefetto, Maria Laura Simonetti, all’interno dei dati emersi dal primo bilancio del Monitoraggio della attività produttive mediante le banche dati degli enti pubblici, in cui la Prefettura, le amministrazioni, le forze dell’Ordine, la Asl e la Camera di Commercio lottano insieme per smascherare le aziende “farlocche” (dai dati, quasi tutte appartenenti a titolari extracomunitari), ossia quelle partite iva fantasma che nascono per ottenere vantaggi ma che di fatto non corrispondono a una effettiva operatività. “È un protocollo voluto dalla prefettura – sottolinea il sindaco di Prato, Matteo Biffoni – che sta a fianco dei controlli repressivi, che in questi mesi si sono intensificati. Per far bene il loro lavoro è necessario che i data base siano efficaci e puliti, leggibili in maniera veritiera. Da questo nasce il patto per il monitoraggio delle banche dati di 19 enti pubblici”. 4133 le segnalazioni messe in campo dall’Inps: grazie a queste è stato possibile ripulire – in questi cinque mesi di attività – le banche dati, così da poter indirizzare meglio i controlli interforze. Uno strumento utile per scoprire un fenomeno enorme, anche nei numeri, e per capire quali armi poter utilizzare per la lotta all’illegalità. “Sicuramente una delle proposte che faremo al governo – ha chiarito il prefetto Simonetti – è quella relativa alla notifica. Una delle criticità maggiori è infatti riuscire a fare una notifica al titolare dell’impresa. Io posso anche sanzionare, ma se non riesco a notificarla la sanzione non ha effetto: chiederemo allora la possibilità di fare queste notifiche via Posta Elettronica Certificata”.
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