Dall’inizio dell’anno l’autoemoteca non può più essere utilizzata per le donazioni di sangue: una notizia che ha assestato un duro colpo sia alle organizzazioni che in città si occupano di questo tipo di servizio, sia ai tanti che hanno sempre dato il proprio contributo durante le domeniche di raccolta straordinaria nelle varie sezioni e nei paesi periferici del nostro territorio. «Per rispettare le nuove norme europee in materia di sicurezza e di igiene – spiega Assunta Costantino, presidente della Fratres di Prato – avremmo dovuto dotarci di un nuovo mezzo così grande e ingombrante che non sarebbe stato possibile raggiungere quelle aree più lontane in cui i cittadini non si spostano fino al nuovo ospedale per donare il sangue, sto pensando ad esempio a Vernio o a Montepiano, che prima invece coprivamo con la nostra autoemoteca». Da qui il disagio di molti associati, che hanno chiamato per lamentarsi della cancellazione del servizio. «Inutile girarci intorno, – continua ancora Costantino – questo porterà a un calo delle donazioni: per il freddo di questo periodo, l’impossibilità che molti hanno di spostarsi autonomamente, a volte anche per pigrizia e per campanilismo, ci saranno donatori che non si recheranno al centro trasfusionale del Santo Stefano per donare il sangue. Stiamo accreditando due centri, quello a Montemurlo e quello in via Galcianese, in modo da organizzare delle aperture mensili, ma non sappiamo quando arriveranno i permessi». Al momento, il 15 marzo, è prevista una giornata di donazione alla sede della Misericordia di Montemurlo, che, essendo stata già accreditata deve ricevere solo un adeguamento; la prima domenica di marzo offre questo servizio anche la sede fissa dell’Arciconfraternita di Poggio a Caiano. «Purtroppo questa cattiva notizia non è una novità, – spiega ancora Assunta Costantino della Fratres – visto che sono quattro anni che sappiamo che sarebbe successo. Certo non si può non sottolineare un forte disagio: ancora è presto per quantificare l’eventuale calo nelle donazioni, ma è sicuro che non tutti quelli che utilizzavano l’autoemoteca si recheranno a Galciana al nuovo ospedale, anche solo per la distanza».
Più fiducioso è Marco Tofani, presidente provinciale Avis, associazione che peraltro ha sempre fatto poco ricorso alle autoemotecheche. Numeri alla mano, Tofani non ritiene che l’eliminazione sul territorio delle autoemoteche possa portare un grave danno: «È antistorico e antimoderno – evidenzia Tofani – cercare di mantenere questo tipo di unità di raccolta. Noi già dallo scorso anno facciamo donare i nostri associati solo al centro trasfusionale dell’ospedale, dove è possibile effettuare anche donazioni di plasma, cosa che nelle altre unità di raccolta non era possibile». Questo passaggio imposto dall’Europa, insomma, è per Tofani un passaggio obbligato, che va nel senso della modernità. «E i dati sembrano dare ragione a noi, che non ci allarmiamo – conclude il presidente Avis – visto che abbiamo chiuso il 2014 con un +3% e anche gennaio 2015 sta andando meglio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso».
Ma le preoccupazioni della Fratres sono effettivamente condivise da molti soci. Staremo a vedere.
Commenti