La crisi dei magazzini Maury’s di Prato, Livorno, Lucca, Fornacette e Barberino Val d’Elsa, in cui lavorano una sessantina di persone, è stata al centro dell’incontro tra i sindacati, i rappresentanti delle province interessate e l’assessore all’attività produttive della Regione Gianfranco Simoncini.
A causare la difficoltà del gruppo – in tutto ai 5 punti vendita fanno capo 4 diverse società – sarebbero le cartelle esattoriali ricevute da Equitalia per un importo pari a 2,5 milioni di euro, che si riferiscono alla precedente gestione da parte di Stefan, società attualmente in amministrazione straordinaria. I debiti contratti da Stefan sono stati chiesti a Maury’s (che a novembre 2012 ne aveva rilevato i 5 negozi) per il principio della responsabilità solidale.
Proprio per svincolarsi da questi obblighi – secondo quanto riferiscono i sindacati – sono in atto movimenti societari con chiusure, conseguenti licenziamenti e riassunzione di lavoratori in nuove aziende, che pur avendo assetti proprietari diversi, sono seguite dagli stessi consulenti e legali e farebbero capo agli stessi imprenditori della catena.
Un’operazione di questo tipo, sulla quale i sindacati nutrono dubbi, è già stata realizzata a Lucca per i 10 i dipendenti e in altre realtà potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro. A Prato, in particolare, nel negozio di via Targetti lavorano 11 persone e anche l’eventuale assunzione in un’altra società potrebbe mettere a rischio alcune spettanze come il trattamento di fine rapporto.
Su sollecitazione dei sindacati, l’assessore regionale Gianfranco Simoncini ha annunciato per i prossimi giorni la convocazione della proprietà per “comprenderne le reali intenzioni e capire quali siano i suoi programmi”.