23 Febbraio 2015

“Ci vorrebbero il doppio degli alloggi popolari e gli sfratti sono aumentati del 111%”: secondo la Cgil, a Prato è emergenza abitativa


A Prato si può parlare di vera e propria emergenza abitativa: a dirlo è la Cgil che, dopo l’incontro con le commissioni 4 e 5 del Comune, ha diramato i dati dell’Osservatorio Sociale Regionale. Nella nostra città gli alloggi popolari sono 1720, circa uno ogni 33 famiglie, quasi la metà rispetto alla media regionale; per raggiungere il livello regionale occorrerebbero 3mila unità immobiliari, 1300 in più di quelle attuali. Inoltre, la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi è ancora quella del 2010: ad oggi non è ancora uscito il bando per l’edilizia popolare, che comunque, secondo le ultime dichiarazioni dell’assessore al sociale Luigi Biancalani, dovrebbe essere redatto al massimo entro l’inizio di aprile; considerando le 1614 domande presentate cinque anni fa, solo 49 alloggi sono stati assegnati, il 3,8% del fabbisogno, con il dato più basso a livello regionale.
Insomma, Prato è la maglia nera in Toscana per la risoluzione dei problemi alloggiativi dei suoi cittadini; da considerare anche gli sfratti, con 780 provvedimenti avviati nel 2012 (ultimo dato disponibile), il 111,4% in più rispetto all’anno precedente: qui la nostra città si conferma prima in Toscana, con una crescita percentuale mai così marcata (uno sfratto ogni 249 famiglie) e quasi tutti per la cosiddetta “morosità incolpevole”, ossia a causa della perdita del reddito. Il 6% delle famiglie in affitto sono state colpite da questi provvedimenti, mentre la media Toscana è sotto il 3%. “Tutti questi numeri fanno emergere una verità pesante – sostiene Lorenzo Pancini della Cgil di Prato – ossia che a Prato c’è poca edilizia pubblica, il dato più basso della regione, a fronte del dato peggiore, in percentuale, per gli sfratti. C’è bisogno di pensare a una politica più di lungo periodo: bene insistere, come sta facendo il Comune, sull’acquisto di fabbricati da privati da dedicare all’edilizia pubblica. Al Bando dell’Epp hanno risposto in tanti, ma bisogna vedere dove il Comune troverà i soldi per comprare le strutture. Poi, sarà fondamentale non perdere i fondi strutturali europei: si parla di milioni di euro, non possiamo permetterci di perdere questo treno”.

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