Si sono ritrovati tutti questa mattina nella piazza del paese gli abitanti di Bacchereto per dire no all’annunciata chiusura dell’ufficio postale, prevista per il 13 aprile prossimo. Simbolicamente hanno celebrato il funerale ai loro risparmi, con una finta bara con appese finte banconote e la musica della banda paesana di sottofondo. Anche i negozi hanno affisso cartelli con scritto “Chiuso per lutto”. La manifestazione è stata organizzata da un comitato di cittadini, che in queste settimane ha raccolto 600 firme per far sentire la propria voce.
In 10 anni quello di Bacchereto sarebbe il terzo ufficio postale nel territorio di Carmignano destinato alla chiusura, dopo Artimino e Poggio alla Malva, e a risentirne sarebbero soprattutto gli anziani, costretti a muoversi verso Seano. A Bacchereto la posta è aperta dal 1953 e svolge anche un servizio finanziario, visto che su 1000 abitanti ci sono circa 100 conti correnti gestiti; i baccheretani annunciano che li chiuderanno se la situazione non cambierà. Ieri il sindaco di Carmignano ha incontrato insieme ad altri sindaci toscani il presidente della regione Rossi; il primo cittadino Doriano Cirri fa sapere che il comune farà ricorso al Tar. “E’ necessario mantenere e ampliare questi servizi anziché chiuderli, perché se le colline come questa non vengono vissute franano”, ha detto. Anche la Provincia di Prato condivide la protesta e chiede a Poste Italiane di rivedere i suoi piani.