Dallo scorso primo gennaio un’ambulanza in codice rosso che deve raggiungere Firenze, se non installa un dispositivo telepass a proprie spese o non aderisce a complicate procedure burocratiche, rischia di dover aspettare al casello minuti preziosi prima di farsi aprire la sbarra. È l’effetto della circolare ministeriale che lo scorso ottobre ha aperto alla disdetta dello storico accordo tra Anpas, Misericordie e società Autostrade che consentiva il transito gratuito alle ambulanze su tutta la rete autostradale. Adesso soltanto i trasporti di emergenza (compresi quelli neonatale, per oncologici e dializzati) vengono riconosciuti come gratuiti, ma le singole associazioni locali sono chiamate a trovare un accordo con Società autostrade, ad aprire un conto corrente, a rendicontare su una piattaforma digitale i trasporti in emergenza producendo i giustificativi richiesti alla centrale 118 in modo tale che non parta l’addebito sul conto corrente per i viaggi esentati. Una pesante procedura burocratica a cui poche associazioni in tutta Italia hanno finora aderito e contro la quale diversi comuni e regioni italiane, tra cui la Toscana, hanno preso posizione.
Per chiedere una revisione del sistema, domani si terrà un incontro al Ministero dei Trasporti, alla presenza del viceministro Riccardo Nencini, dei rappresentanti di Autostrade per l’Italia, di Misericordie e Pubbliche Assistenze nazionali e regionali, tra cui Annalisa Nocentini, vicepresidente della Croce d’Oro di Prato, nelle vesti di consigliera Anpas Toscana.
“È una situazione incresciosa e incivile quella in cui i nostri volontari sono costretti ad operare – afferma il presidente della Croce d’Oro di Prato Alessandro Coveri – Adesso, in alcuni casi, dobbiamo contare sulla prontezza degli operatori autostradali che magari si trovano a 100 metri di distanza dal casello e devono alzare la sbarra percependo la sirena. Si pensi a un trasferimento d’urgenza a Firenze per un intervento di chirurgia alla testa. Anche un minuto di attesa, in quelle circostanze, può sembrare un’ora. E anche per il trasporto disabili, magari d’estate su un mezzo privo di aria condizionata, non è piacevole aspettare in coda al casello 15 o 20 minuti”.
Tra le richieste delle associazioni di volontariato, il ritorno ad un accordo collettivo su base nazionale che assicuri la gratuità dei pedaggi per il trasporto in emergenza e modalità più semplici per la gestione amministrativa e la fruizione del telepass.
“Se le nostre richieste non venissero accolte – spiega Annalisa Nocentini – siamo pronti ad una mobilitazione nazionale ai primi di marzo di fronte alle Prefetture, per far presenti le difficoltà in cui il mondo del volontariato è costretto ad operare”.
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