Polemiche in consiglio comunale sulla decisione della giunta di assegnare alloggi di emergenza abitativa ad alcune persone di origine rom che stazionano abusivamente nei giardini accanto al campo nomadi di viale Marconi. Il vicesindaco Faggi ha rivendicato la scelta motivandola con la necessità di tutelare minori e donne malate, senza distinzione di provenienza. “è un obbligo di legge, oltre che un obbligo morale” ha detto Faggi specificando che sarà dato un tetto soltanto ad alcuni soggetti. “C’è una donna malata di tumore e ci sono dei minori che verranno sistemati in un alloggio, non una casa popolare; gli altri andranno via” ha spiegato il vicesindaco.
Parole che non sono servite a far cambiare idea all’opposizione. Antonio Longo, consigliere comunale della lista Prato con Cenni, che aveva presentato un’interrogazione sul tema, si è detto preoccupato della risposta ricevuta definendo “fortemente discriminatoria nei confronti dei cittadini italiani” la soluzione adottata dalla giunta Biffoni.
Secondo Longo, l’idea della passata amministrazione era quella di sgomberare definitivamente l’area attraverso un intervento della polizia municipale. Ma il vicensindaco Faggi accusa proprio la giunta Cenni, che aveva predisposto il progetto di riqualificazione della zona, di immobilismo. “Per 5 anni la precedente giunta e in particolare l’ex assessore alla Sicurezza Aldo Milone non ha fatto niente per non sporcarsi le mani con una vicenda sicuramente scomoda e ha lasciato che la situazione degenerasse” attacca Faggi. Accuse rispedite al mittente dallo stesso Milone, che ricorda gli sgomberi di carovane di nomadi effettuate dalla polizia municipale negli ultimi anni e ribatte: “Diverse sono le attività di contrasto all’illegalità che state scimmiottando mentre in campagna elettorale avete sempre dichiarato che vi sareste comportati diversamente”. Mentre per il consigliere comunale del Pd Roberto Mennini “quella di sistemare alcuni dei rom del campo di via Marconi in alloggi provvisori non è “un’idea geniale” del vicesindaco Simone Faggi, ma una procedura dalla quale il Comune non può sottrarsi”.
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