Dopo la bocciatura della giunta Biffoni da parte dell’ex sindaco Roberto Cenni (leggi l’articolo), il consigliere del PD Gabriele Alberti alza la voce verso il suo collega dei banchi del centrodestra. “Cenni, al solito, è confuso”, commenta Alberti riferendosi alle parole di Cenni sul Metastasio. “Cita a sproposito – e con dubbio gusto – il nostro concittadino Luca Ronconi, recentemente scomparso, facendo incredibilmente confusione con date e persone. Ronconi lascia Prato nel 1979, vi torna nel 1986 ed approda al Piccolo soltanto nel 1999, oltre un anno dopo la scomparsa di Giorgio Strehler. Se negli ultimi cinque anni Cenni fosse entrato una volta al Metastasio avrebbe avuto modo di sentirsi raccontare la storia del nostro teatro da chi ha contribuito a costruirla. Invece, al MET, di Cenni è passato solo il fantasma, un fantasma che ora si erge a difensore di un teatro che non conosce e che ha dimostrato di non amare”. “Da un ex sindaco ci aspetteremmo parole ponderate, frutto di studio e di applicazione, non di ipocrita ira per presunti ordini di scuderia. Dov’era, Roberto Cenni quando nell’autunno 2013 il Ministero annunciò le nuove regole del gioco per tutti i teatri d’Italia? Era impegnato ad annunciare che – economicamente e finanziariamente, perché di questo si tratta e non dell’offerta artistica e culturale – il MET avrebbe dovuto avere lo stesso status del Piccolo di Milano” prosegue Alberti. “Dov’era, Roberto Cenni, quando era il momento di non spendere 60mila euro per fuochi d’artificio oppure di non spendere 300mila euro per Prato Contemporanea? A non occuparsi della gestione corrente delle nostre istituzioni culturali, ecco dov’era. Pertanto, le sue lezioni, già bacchettate a maggio nel plebiscito inverso, può serenamente riporle nel cassetto. Ancora un suggerimento: consiglio a Cenni di studiarsi il decreto ministeriale sul fondo unico per lo spettacolo per poi tacere, su questo argomento, per sempre”.
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