La Lega Nord contesta la decisione del Governo di porre fine all’Operazione strade sicure, decisione che ha portato alla fine della presenza dei militari dell’esercito a Prato. “In un momento difficile come questo perdere il pattugliamento dei militari lungo le strade della nostra città è il peggior segnale che potessimo ricevere” commenta il commissario provinciale della Lega Nord Patrizia Ovattoni.
Ecco il suo intervento: “Anche se le leggi italiane improntate al buonismo e al perdono rendono quasi vano il lavoro dei tutori dell’ordine sapere di avere qualcuno che, con la semplice presenza, poteva fare da deterrente per i crimini commessi in strada, almeno da parte di chi ha qualcosa da perdere, ci faceva stare un po’ più tranquilli.
Chi vola a Courmayeur con un volo di stato ha pensato bene di togliere a Prato e alle altre città italiane coinvolte nel progetto anche questo labile appiglio per la sicurezza, dando ulteriore spazio a chi si fa beffe delle nostre leggi e delle nostre tradizioni di legalità e correttezza.
A Roma (ma anche a Firenze e in piazza del Comune a Prato) devono capire che è inutile valorizzare i centri storici se poi vengono lasciati in balia dei ladri e dei criminali, che aumentano di numeri in proporzione all’aumento della miseria: Prato stava tentando di rilanciarsi anche col turismo e le attività ricettive ed adesso deve sopportare questo ulteriore scempio.
A chi dice che il pattugliamento era inutile e che faceva pensare ad uno stato militare rispondiamo che per noi era meglio veder passeggiare qualche divisa piuttosto che aver paura ad attraversare strade deserte o preda dei “soliti noti”.
Il tanto vituperato (da chi comanda ora a Prato) governo di centrodestra, sua nazionale che cittadino, aveva aperto una strada di tutela della legalità magari ancora incompleta e da perfezionare ma certamente più produttiva e apprezzabile di quella avviata in questo inizio di 2015. Quindi chiediamo a Renzi di ripensare a quello che ha fatto e al suo amico Biffoni di perorare la causa di Prato nelle stanze che contano perché tutto ci aspettavamo meno che trovarci più indifesi a attaccabili in casa nostra”.
Patrizia Ovattoni
Commissario Provinciale Lega Nord
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