“Esprimiamo profonda soddisfazione per la sentenza emessa ieri a Prato, una risposta forte e immediata delle istituzioni contro una tragedia che ha colpito al cuore il mondo del lavoro”. Così il Segretario della Uil di Prato, Angelo Colombo, commenta le condanne emesse ieri dal Tribunale di Prato nei confronti dei titolari di “Teresa Moda”, la ditta che il primo dicembre del 2013 andò a fuoco causando la morte di 7 lavoratori. La Uil, insieme a Cgil e Cisl, si era costituita parte civile contro i proprietari della fabbrica. Il tribunale non solo ha accolto la richiesta dei sindacati ma ha stabilito in 100 mila euro il risarcimento del danno da corrispondere a ciascun sindacato. “E’ un fatto molto importante, che è giusto sottolineare – sostiene Colombo – Il tribunale, con la decisione di accettare il sindacato come parte civile, ha di fatto stabilito un precedente. In pratica da oggi si riconosce ai sindacati il diritto di difendere i lavoratori in sede penale. Un diritto che fa giurisprudenza e che avrà ricadute inevitabili anche in altri processi. In questo senso possiamo senza ombra di dubbio dire che quella del Tribunale di Prato è una decisione storica”. “Naturalmente – conclude Colombo – nell’eventualità che il risarcimento verrà effettivamente corrisposto la Uil si impegnerà affinché queste risorse saranno impiegate per migliorare la sicurezza e la tutela dei lavoratori”. “La sentenza indica in maniera netta la volontà di mettere fine a un sistema illegale che si è sviluppato nella nostra regione in barba alle norme vigenti nel nostro Paese riguardanti la sicurezza e la tutela dei lavoratori – è invece il commento del Segretario Generale della Uil Toscana, Francesca Cantini – Purtroppo per scardinare un modus operandi consolidato da anni ci sono volute 7 vittime innocenti e l’intervento della magistratura. E’ questo che dovrebbe far riflettere le istituzioni politiche che operano sul territorio”.