13 Gennaio 2015

Sentenza rogo via Toscana, Milone: “In tanti sono saliti sul carro dei vincitori in maniera indegna”


“La sentenza di condanna dei tre cinesi che gestivano il pronto moda “Teresa Moda” è, senza alcun dubbio, un riconoscimento al lavoro straordianario della Procura di Prato che, per la prima volta, ha evidenziato un sistema, denominato Prato, che è presente nel distretto “parallelo” cinese. Ai magistrati va tutto il mio plauso per questa prima vittoria giudiziaria che, in un certo senso, è anche un riconoscimento al lavoro che, da assessore, ho portato avanti negli ultimi 5 anni”. Così Aldo Milone, capogruppo di Prato Libera e Sicura, commenta le condanne riguardanti il rogo di via Toscana. “Dopo questa sentenza diversi soggetti, come è nel costume italico, sono saliti sul carro dei vincitori” aggiunge Milone, che torna a puntare il dito contro il prediente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che “in maniera impropria e ingiustificata, ha subito sbandierato il suo impegno nella lotta all’illegalità. Vorrei rammentare all’esimio Governatore – affrma Milone – che, per rendersi conto di quello che succedeva nel distretto “parallelo,” ha dovuto attendere la morte di 7 persone. Lo stesso Rossi, forse dimentica facilmente, il 23 gennaio del 2014 propose di regolarizzare i dormitori nei capannoni per poi smentire quanto aveva dichiarato”.
Milone non risparmia neppure i sindacati “che, paradossalmente, hanno avuto un risarcimento da questa sentenza”. “Anche a loro negli anni scorsi ho fatto presente, anche se il problema in città era noto, le condizioni in cui lavoravano e venivano sfruttati i lavoratori cinesi e i potenziali pericoli che potevano derivare dalla presenza della commistione produttivo-abitativa nei famigerati capannoni. Purtroppo in Italia, come spesso succede, si cerca di correre ai ripari, a volte anche in maniera ipocrita come in questo caso, dopo ogni tragedia ignorando i vari allarmi che nel periodo antecedente venivano lanciati” conclude Milone.