Reclutavano clandestini da portare a Prato: coniugi cinesi in manette. Viaggio, alloggio e offerta di lavoro costavano 14 mila euro


Facevano arrivare connazionali dalla Cina con il visto turistico offrendo loro un pacchetto comprensivo di viaggio, vitto, alloggio e possibilità di ricevere un’offerta di lavoro a Prato per 14 mila euro. E quando i clandestini non onoravano i loro debiti scattavano le botte e in un caso anche il sequestro di persona. Per questo due coniugi cinesi – Gong Kaij, 39 anni, e la moglie Sun Shulan 44 anni – sono stati arrestati dalla squadra mobile, mentre un terzo cittadino orientale è tuttora ricercato. I reati contestati sono estorsione aggravata, favoreggiamento dell’ingresso di cittadini clandestini in Italia e sequestro di persona. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Lorenzo Gestri, è partita lo scorso 16 agosto, quando un cinese chiamò la polizia: un suo amico era stato caricato a forza su una macchina mentre camminava in via Pistoiese e chiuso dai tre indagati in una stanza di uno dei due appartamenti di via Nistri trasformati in affittacamere abusivi. L’uomo – arrivato in Italia tramite l’organizzazione – doveva pagare gli arretrati relativi all’alloggio nell’affittacamere, che costava 5 euro al giorno.

La polizia intervenne per liberare la vittima nell’appartamento di via Nistri, lo stesso in cui gli agenti si erano già recati quattro mesi prima per una violenta rissa a colpi di bastone scaturita tra cittadini cinesi (leggi l’articolo). In quel caso la polizia arrestò dieci persone, tra cui i due coniugi finiti nuovamente in carcere in questi giorni, che nel frattempo avevano patteggiato ed erano tornati in libertà.

Guarda le immagini della rissa di aprile.


Anche la rissa dello scorso aprile – secondo quanto ricostruito adesso – era da ricondurre a regolamenti di conti legati all’attività dei due coniugi, che tramite alcuni referenti nella madre patria, facevano arrivare a Prato clandestini fin dal giugno 2012. Secondo quanto raccontato dai cinesi che hanno deciso di collaborare alle indagini – i 21 trovati nell’affittacamere abusivo hanno coperto i loro sfruttatori, dichiarando di aver smarrito i documenti –, l’organizzazione provvedeva a fornire il visto turistico, rilasciato dalle autorità diplomatiche polacche, e a far arrivare i clandestini tramite voli diretti a Varsavia o a Francoforte. Da lì i clandestini raggiungevano Milano con un altro volo e successivamente Prato, dove venivano alloggiati nei due appartamenti di 70 metri quadrati via Nistri, che i coniugi cinesi avevano preso in affitto. Oltre a fornire vitto e alloggio (a pagamento) gli indagati segnalavano offerte di lavoro ai nuovi arrivati. I pagamenti per il viaggio erano anticipati e avvenivano in Cina in contanti, ma in attesa di trovare lavoro i clandestini contraevano debiti per vitto e alloggio. Se non pagavano, scattavano le estorsioni.

“I due episodi di aprile e di agosto ci danno uno spaccato del “sistema Prato” connesso al reato dello sfruttamento dell’immigrazione clandestina – spiega il capo della squadra mobile Francesco Nannucci -. Abbiamo individuato un gruppo che favoriva l’ingresso illegale di cittadini cinesi e siamo certi che ne esistano altri che garantiscono un pacchetto completo del tipo “Ti porto in Italia e ti trovo lavoro”. S tratta ora di capire quali siano i contatti europei di queste organizzazioni, perchè Milano e l’Italia non sono la prima tappa dei viaggi in Europa”.

D.Z.

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