17 Gennaio 2015

Niente gara d’appalto, la Corte dei Conti ipotizza danno erariale di 9 milioni e mezzo per l’affidamento dei servizi a Consiag


Il Comune di Prato è finito nel mirino della Corte dei Conti in relazione all’affidamento in house a Consiag Servizi del global service, la manutenzione degli immobili in uso e di proprietà dell’amministrazione comunale. La procura della Corte ipotizza un danno erariale di 9 milioni e mezzo di euro e nei giorni scorsi il Comune ha ricevuto la richiesta di notificare la messa in mora a 41 politici tra assessori, consiglieri e dirigenti che approvarono le delibere di affidamento del servizio a Consiag. Ciò significa che i soggetti messi in mora potrebbero essere chiamati a rispondere in solido al risarcimento del danno causato dall’affidamento diretto. A darne notizia è il sito web Notizie di Prato.
I fatti risalgono al 2006, l’Amministrazione era guidata dalla giunta Romagnoli. Tre le delibere finite sono la lente dei magistrati contabili: una di giunta e due di consiglio. Tra i destinatari dell’informativa di messa in mora sono così finiti l’ex sindaco Marco Romagnoli, gli assessori di allora che approvarono l’atto (Roberto Bencini, Camilla Curcio, Loredana Ferrara, Andrea Frattani, Fabio Giovagnoli, Maria Luisa Stancari) e molti ex consiglieri, tra questi anche Matteo Biffoni (allora nelle file dei Ds sui banchi del consiglio) e Maria Grazia Ciambellotti (ex Margherita).

La decisione della messa in mora è un atto dovuto di natura cautelare che serve a congelare i termini della prescrizione (che stavano per scadere) e dà garanzie al soggetto danneggiato, in questo caso il Comune di Prato, di veder recuperati soldi spesi per lo svolgimento dei servizi contestati. Se la Corte dei Conti riuscirà a dimostrare il danno erariale le casse comunali dovranno essere risarcite da chi ha stabilito l’affidamento a Consiag. Il procedimento è nella fase iniziale e le attività istruttorie sono compiute dalla Guardia di Finanza.

I fatti. nel 2006 la giunta Romagnoli con una delibera affida a Consiag Servizi (società della holding Consiag) il global service, concernente la manuntazione degli edifici comunali. È un affidamento diretto in proprio senza gara d’appalto. Il contratto prevede il pagamento annuale di 4 milioni per cinque anni. Il Consiglio comunale viene chiamato a deliberare sulla base di pareri legali e amministrativi che danno parere positivo all’operazione. Il servizio viene svolto fino al 2010, quando arriva una nuova giunta di colore diverso guidata da Roberto Cenni. Nello stesso anno, in anticipo rispetto ai termini contenuti nel contratto, viene revocato l’affidamento diretto. Secondo l’Amministrazione comunale ci sono diversi elementi di antieconomicità nella scelta di affidare a Consiag il global service senza passare per un bando di gara. La società di via Panziera ricorre al Tar e ottiene ragione. Nello stesso periodo inizia anche la cosiddetta “guerra del gas”, che vede contrapposta la giunta Cenni a Estra, in un braccio di ferro combattuto davanti al Tribunale amministrativo e al Consiglio di Stato.
Adesso entra in scena la Corte dei Conti e la preoccupazione è forte tra le 41 persone coinvolte, il Comune non ha una assicurazione che copre il danno erariale e dunque c’è il rischio che ex assessori, consiglieri e dirigenti possano essere condannati a pagare per quanto deciso nell’esercizio delle loro funzioni.

 

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