Nessuna minaccia a Filippo Bernocchi: il giudice per le indagini preliminari ha archiviato, su proposta del pubblico ministero Antonio Sangermano, il fascicolo nei confronti di Paolo Abati, aperto a seguito della querela sporta dall’allora assessore. Nel maggio scorso Bernocchi aveva agito contro il direttore generale di Estra, dopo aver letto gli atti del procedimento che vedono quest’ultimo indagato per turbativa d’asta e abuso di posizione dominante nella vicenda della gara del gas indetta dal Comune di Prato nel 2010. In una telefonata intercettata dai finanzieri, Abati aveva detto ad un collega di Siena: “Questo è tutto l’amico Bernocchi che bisogna ringraziare, io pagherò qualcuno per fargli una ripassata…”. Abati si riferiva alle perquisizioni delle Fiamme Gialle scattate quella stessa mattina. Un’espressione per la quale Bernocchi si era sentito minacciato. L’avvocato Rocca aveva respinto al mittente le accuse definendo quella del suo assistito Abati “una battuta sagace con una persona in confidenza, senza nessun intento intimidatorio e che in nessun modo può essere considerata minacciosa”. “Per configurare il reato di minacce quand’anche ce ne fosse l’intenzione – aveva argomentato l’avvocato Rocca – occorre ben altro e ad esempio che l’avvertimento possa arrivare a conoscenza della vittima, ma in questo caso l’interlocutore di Abati non ha nessuna relazione con Bernocchi”. Dello stesso avviso è stato anche il giudice che ha archiviato la posizione di Abati dall’accusa di minacce.
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