Sono stati assolti “perchè il fatto non sussiste” il medico e i due operatori del 118 accusati di omicidio colposo per la morte di Franco Lori, il bambino di 11 anni che il 26 giugno 2012 perse la vita durante un’escursione in Calvana organizzata dalla parrocchia di Paperino. La sentenza del giudice ha recepito le richieste degli avvocati difensori che avevano ottenuto il rito abbreviato. Lo stesso pubblico ministero Lorenzo Gestri, che aveva coordinato le indagini, ha chiesto l’assoluzione. Decisiva la perizia ordinata dal giudice che ha attribuito le cause del decesso ad un’insufficienza cardiaca aggravata dal caldo e dalle condizioni fisiche del bambino, che soffriva di un problema miocardico ed era fortemente sovrappeso. Gli imputati erano finiti sotto inchiesta per i ritardi nei soccorsi: il 118 inviò i mezzi via terra con una Jeep attrezzata della Misericordia lungo un percorso impervio e soltanto con il cambio del turno, un’ora dopo la prima richiesta di aiuto, fu fatto decollare l’elisoccorso. Ma – secondo quanto affermato dalla perizia – non c’è alcuna certezza che un invio più tempestivo dell’elicottero Pegaso e il conseguente atterraggio in Calvana almeno 20 minuti prima, avrebbero potuto salvare la vita al piccolo Franco. Venuto così a mancare il nesso causale tra la colpa presunta degli imputati e la morte del bambino, anche l’accusa ha chiesto l’assoluzione. Il giudice si è spinto oltre: la formula piena, che era stata invocata dagli avvocati difensori, riconosce la correttezza del loro operato.
Di seguito le parole dell’avvocato difensore Mauro Cini.
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