Un’anziana di 87 anni affetta da broncopolmonite acuta costretta ad attendere 24 ore al pronto soccorso, prima di essere ricoverata. È il caso limite, l’ennesimo, che testimonia la carenza di posti letto al nuovo ospedale di Prato. Il fatto è accaduto il giorno dell’Epifania, quando si è registrato un picco di accessi al pronto soccorso. A raccontare l’episodio è il figlio della donna: “Mia madre era malata da una settimana, poi il giorno dell’Epifania si è aggravata e ho chiamato il 118. Al pronto soccorso è stata messa su un lettino in una stanza, stava molto male e ha perso conoscenza, le hanno attaccato l’ossigeno-terapia e le facevano le flebo. I dottori mi dicevano che era grave ma che non c’erano posti letto e ci sarebbe stato da aspettare fino all’indomani sera. In effetti è stata ricoverata soltanto dopo quasi 24 ore”.
Una volta ripresa conoscenza, sempre al pronto soccorso, per l’87enne c’è stata un’altra brutta sorpresa. “All’ora di pranzo mia madre aveva fame e ha chiesto una minestrina, ma ci hanno detto che non era possibile somministrare pasti caldi. Ci hanno proposto panini con prosciutto e yoghurt, che mia madre non mangia e in fin dei conti siamo in un ospedale, mica a fare un pic nic! Alla fine gentilmente un’infermiera ci ha portato the e fette biscottate, ma per avere un pasto caldo mia madre ha dovuto attendere la sera quando per fortuna è stata ricoverata”.
A descrivere la situazione che si è creata ieri è la figlia di un’altra anziana che ha avuto bisogno di recarsi al pronto soccorso dopo aver accusato pressione altissima e palpitazioni. “Mia madre è stata messa su un lettino in una stanza del pronto soccorso assieme ad altre pazienti anziane. È stata più fortunata di altre perchè è arrivata in ospedale ieri alle 10,30 ed è stata ricoverata sette ore dopo. Una dottoressa ci ha detto che si stavano riorganizzando per assicurare un letto a tutti i pazienti, ma c’erano 40 persone in attesa. E di certo quella non è la situazione migliore per evitare che in caso di influenza virale ci siano dei contagi, soprattutto fra anziani. I medici e gli infermieri sono stati molto gentili e disponibili ma è evidente che il problema non dipende da loro: sono stati spesi tanti soldi per un ospedale dove mancano i posti letto”.
Altro problema segnalato è l’assenza di campo per i cellulari. “Appena si entra in ospedale, sparisce il segnale e non è possibile comunicare con i propri famliari ricoverati” spiega la figlia dell’anziana.
Dario Zona
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