11 Gennaio 2015

Il Comune mette in vendita due coloniche: quella di Capezzana potrebbe tornare alla famiglia sfrattata


Scadranno venerdi prossimo gli avvisi per due case coloniche che il Comune ha messo in vendita: si tratta di un edificio in via Pollative al Macrolotto 1, e del complesso di via sotto l’Organo a Capezzana, rientrato nella disponibilità del patrimonio comunale nel 2012 con lo sfratto della famiglia Giuliani, che qui aveva vissuto per 50 anni coltivando la terra e allevando animali.
Per entrambi gli immobili, dopo due aste andate deserte, sono giunte offerte di acquisto da parte di privati: prima di procedere a trattativa diretta il Comune ha pubblicato un altro avviso che scade appunto il 16 gennaio. Il prezzo a base dell’offerta indicato dal Comune è di 160 mila euro per il primo edificio e di 450 mila euro per il complesso di Capezzana. Entrambi hanno visto negli ultimi mesi precipitare il proprio valore, sia per le condizioni del mercato immobiliare, sia per il deperimento dei manufatti, che necessitano di ristrutturazione.
L’offerta di acquisto presentata per la colonica di Capezzana, collocata in prossimità della rotatoria in Tangenziale, è giunta dalla famiglia Giuliani che, come detto, ha occupato per decenni l’immobile, prima in regime di mezzadria, poi in affitto dalla proprietà: l’Opera Salvi Cristiani, e dal 1999 il Comune di Prato. L’azienda agricola di Capezzana è divenuta negli anni un punto di riferimento per produzioni di filiera corta, come il pane con grano Verna o l’allevamento dei bovini di razza calvanina, e per iniziative sociali, come la festa della battitura del grano e il progetto della fattoria didattica per le scuole.
Le coltivazioni e l’allevamento dei bovini sono proseguite dopo lo sfratto, con difficoltà, in terreni e strutture messe a disposizione da altri privati, anche in Calvana. L’obbiettivo della famiglia Giuliani è quello di tornare ad operare nella sede storica. La vendita – oltre a far entrare nelle casse comunali diverse centinaia di migliaia di euro – permetterebbe anche di chiudere il contenzioso tra l’amministrazione e gli ex occupanti.

D.Z.