“Dopo aver letto le dichiarazioni del Sindaco Biffoni e dopo i reiterati episodi di violenza, danneggiamenti continui alle auto e la rapina di ieri alla Coop di via Bologna, mi sorgono forti dubbi e perplessità sulle capacità di comprensione di questi fenomeni da parte di Biffoni, soprattutto quando afferma di aver dato una risposta ai problemi di sicurezza in città attraverso le convenzioni con le varie Associazioni, carabinieri in congedo, vigili in pensione e guardie venatorie. Premetto che ho una massima considerazione per questi volontari che prestano la loro opera in maniera brillante in altri campi come in quello della Protezione civile, nel caso dell’Associazione dei carabinieri in congedo, Biffoni non si rende conto che rischia di esporre al ridicolo queste persone. La città in questi ultimi mesi sta subendo qualsiasi forma di violenza, i furti in abitazione sono ormai diventati una routine per le stesse Forze di Polizia e un incubo quotidiano per i cittadini, le rotture dei vetri delle auto non si contano più così come i furti nei negozi o gli scippi. Il Sindaco ha poi fatto riferimento all’aumento degli organici delle Forze di Polizia. Mi piacerebbe sapere cosa gli ha promesso il suo amico Renzi quando lo convocò a Roma subito dopo la sua elezione, parliamo di giugno scorso. Il problema però è un altro, il Governo Renzi sta per approvare un disegno di legge che prevede una sorta di depenalizzazione di 112 reati, i quali incidono quotidianamente nella vita dei cittadini più deboli che sono le vittime principali di alcuni reati che Renzi intende depenalizzare. Se l’orientamento del Governo Renzi va in questa direzione, dopo aver soppresso commissariati di Polizia, Polfer e Polizia Postale, ritengo che c’è, forse, una volontà politica di creare le condizioni di invivibilità nelle città. Biffoni, a cui già mesi fa consigliai di mettersi a capo di una protesta, attraverso l’Anci, deve avere il coraggio di contrapporsi al suo amico Renzi verso il quale ha usato già un atteggiamento benevole con la rinuncia del ricorso al Tar contro la pista di Peretola. Non può credere di scaricare sulle Forze di Polizia la sua incapacità o la sua paura di ribellarsi al Governo romano che, come già detto, sta mettendo Polizia e Carabinieri nelle condizioni di combattere una guerra ad armi impari con la criminalità. Infine, e concludo, gli consiglio di rinunciare ai “ritiri spirituali” nei conventi e pensare di più ai problemi quotidiani dei cittadini pratesi dimostrandolo con i fatti e non con quelle “ridicole” soluzioni sopraccennate.”
Aldo Milone
Capogruppo Prato Libera e Sicura
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