Le sale d’attesa degli ambulatori della Misericordia di Montemurlo diventano una galleria d’arte: 34 opere di Fiorenzo Buti sono esposte da oggi fino al 10 marzo alle pareti delle rinnovate stanze dell’Arciconfraternita.
Buti è il primo dei quattro artisti vincitori del progetto “G.a.mo.t.”, ideato proprio dalla Misericordia di Montemurlo per la valorizzazione dei talenti del territorio. Di fronte a molte persone, è stato inaugurato stamani il primo trimestre espositivo previsto dal progetto; dopo il 10 marzo, si avvicenderanno, sempre per tre mesi ciascuno, Mattia Bicchi, Simone Azzurrini e Stefania Rinaldi. Dalla metà del 2015 partirà invece la seconda fase, in cui verrà chiesto ai creativi di elaborare delle opere sui temi “Territorio di Montemurlo” e “La Misericordia”. Al termine delle personali, ognuno dei quattro artisti donerà delle opere all’associazione, che costituirà così una collezione permanente. “Ho cercato di trasmettere con l’arte ciò che non riesco a dire con le parole – spiega delle sue opere Fiorenzo Buti – e, tra razionalità e istintività, i miei lavori rimandano al territorio pratese, anche per i materiali utilizzati. Assieme agli smalti e alle vernici, infatti, ci sono nei quadri anche materiali poveri e tessili”.
“Abbiamo dato un’anima alle nostre sale d’attesa – dice il presidente della Misericordia di Montemurlo, Filippo Pratesi – anche perché questi spazi a volte si vivono in maniera non semplice. Allora portare una ventata di allegria, di arte e di cultura in luoghi che spesso si frequentano per motivi non belli ci è parso fondamentale”. “È stato fatto un salto di qualità in questa associazione – gli fa eco il sindaco, Mauro Lorenzini, presente all’inaugurazione – e queste sale ne sono la dimostrazione. Poi, il fatto che la Misericordia si leghi a una mostra di arte, in cui gli artisti stessi si rifanno alle caratteristiche della nostra storia e del nostro territorio, mi è sembrato da subito qualcosa di veramente bello”.
Il progetto “G. a. mo. t.” è a costo zero, perché tutti gli oneri di realizzazione sono stati presi in carico dalle ditte che hanno ristrutturato le sale d’attesa.