22 Dicembre 2014

Videolottery, la Questura continuerà a non far applicare la legge regionale: “Tenuti a verificare solo l’ordine pubblico”


La Questura di Prato continuerà a verificare soltanto l’assenza di motivi ostativi di ordine pubblico e a concedere, in tal caso, licenze per l’apertura di nuove sale Videolottery (Vlt), senza applicare quanto previsto dalla legge regionale, che ha posto vincoli più stringenti per contrastare il fenomeno della ludopatia, come la distanza minima di 500 metri dalle scuole (oltre che da luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, strutture culturali, ricreative e sportive frequentate principalmente dai giovani, o da strutture residenziali o semi-residenziali in ambito sanitario o socio-assistenziale). Proprio a causa della vicinanza rispetto al liceo Livi, venerdi scorso il Tar aveva sospeso la licenza concessa dalla Questura a una sala Vlt di via Pistoiese. Il Tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso del Comune e il sindaco Biffoni lo aveva definito un provvedimento “senza precedenti”.

In attesa della sentenza di merito, prevista per maggio 2015, la linea della Questura però non cambierà: una circolare ministeriale invita a verificare soltanto gli aspetti di ordine pubblico e non la rispondenza ai requisiti delle leggi regionali. Secondo la Questura il rischio è di vedersi trascinati dai privati davanti al Tar per eccesso di potere. Il fatto è che sulle sale Videolottery il Comune non ha competenze e l’unico soggetto titolato a concedere la licenza è proprio la Questura. Per cui non si capisce chi se non quest’ultima debba far rispettare la legge regionale entrata in vigore un anno fa.
Su questo punto il Tar ha condiviso le perplessità del Comune e nell’accogliere la richiesta di sospensiva ha sancito anche che la legge regionale è immediatamente applicabile e si estende anche alle videolottery e non soltanto alle sale slot.

Le prime, solitamente installate in bar, ricevitorie e sale giochi, sono sottoposte a licenza comunale; le seconde offrono premi più alti (superiori a 200 mila euro), sono soggette ad autorizzazione della Questura e vi si può entrare solo se maggiorenni. A Prato negli ultimi anni ne sono spuntate come funghi ed oggi le Vlt sono ben 30.
A maggio 2015 la sentenza di merito del Tar dirà l’ultima parola sulla diatriba legale Questura-Comune. Anche se i titolari della sala giochi potrebbero poi fare ricorso al Consiglio di Stato.

D.Z.

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