Tornano a crescere le imprese gestite da cittadini stranieri sul territorio di Prato, che si conferma prima provincia italiana per imprenditoria straniera con il 27,7% del totale delle aziende, quasi il doppio di Firenze (seconda in questa classifica con il 15,4%) e Trieste (14,6%).
Il tasso di crescita delle imprese pratesi a fine 2013 (+1,1%) è positivo soltanto grazie alle aziende straniere, che da sole fanno registrare un +5,6%. E tra le nuove aziende, quelle non italiane, rappresentano il 52,88% del totale. Un dato che si spiega anche con la bassa vita media e l’alto turn-over: quello delle aziende cinesi è del 43,9% (quasi una ditta su due ha aperto o chiuso rispetto a quelle iscritte alla Camera di Commercio l’anno precedente).
Sono alcuni dei numeri che emergono dal nuovo rapporto sull’imprenditoria straniera elaborato dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Prato, l’analisi annuale che dal 2000 fotografa l’evolversi del fenomeno sul nostro territorio.
Le imprese cinesi
Aumentano in particolare le imprese cinesi: quelle attive hanno superato quota 5 mila (+4,72%). Gli orientali hanno rafforzato la loro presenza nell’industria tessile che a fine 2013 contava 320 aziende (21,20% in più rispetto al 2012, che già aveva fatto registrare un +9%. La crescita prosegue anche nel primo semestre 2014 (347 aziende e +8,4% su base semestrale): si tratta per lo più di attività strettamente funzionali alle confezioni (stamperie, stirerie, tintorie in capo), ma anche 4 roccature, 5 o 6 rifinizioni di tessuti, un’annodatura tele e circa 130 tra maglifici e tessiture a maglia. Nel comparto manifatturiero, dove continua il dimagrimento delle aziende italiane, oramai il 49,5% – pari a quasi 4 mila ditte attive, è rappresentato da imprenditoria straniera. L’economia cinese sta anche puntando alla diversificazione: crescono a doppia cifra commercio (oltre 800 aziende, +10,70%) e servizi (15,25%), tra cui figurano le sale gioco, scommesse e ricevitorie, cresciute in un anno da 5 a 14 (+180%). Aumentano anche le ditte di costruzioni orientali (+8,3%) a fronte della crisi che morde quelle italiane (-1,9%). Piccoli segnali di una maggiore integrazione sono l’aumento di società di capitali, (367, + 8,9%, ma rappresentano appena il 10% circa del totale) e la diminuzione del turn over (da un tasso del 45,3% si è passati al 43,9%).
Le altre etnie
Per quanto riguarda le altre etnie si rafforzano le attività gestite da nigeriani (+19,6% rispetto al +12,6% del 2012). E proprio la comunità nigeriana, con le sue 341 imprese, diventa la terza comunità imprenditoriale straniera che opera sul territorio, dopo quella cinese (5023) e quella albanese (560), che fa registrare un -2,1%.
Uno sguardo al 2014
Nei primi 6 mesi del 2014 sono state 900 le nuove imprese con titolare o socio nato all’estero, il 53,4% delle nuove iscrizioni registrate al Registro Imprese della Camera di Commercio di Prato. Si tratta di un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Sono cresciute del 10,/% le imprese marocchine del 7% le nigeriane. Per quanto riguarda le imprese cinesi, mentre continua a essere sostenuto il tasso di crescita nelle confezioni (+4,8%), si conferma l’interesse crescente per il tessile (+8,4%) e per il commercio all’ingrosso, specializzato in abbigliamento e accessori per la moda (+9,7%).
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