I cattivi odori lamentati dai cittadini di Usella potrebbero essere causati dalle emissioni di un’azienda di recupero di rifiuti plastici, nei confronti della quale Arpat e la Provincia emaneranno un provvedimento con precise prescrizioni che dovrebbero risolvere il problema. A renderlo noto è la stessa Arpat di Prato, che sei mesi fa, assieme alla polizia municipale della Valbisenzio, aveva effettuato un sopralluogo presso la ditta, la W Kappa Plastik, titolare di autorizzazione dal marzo 2013 per la gestione dei rifiuti plastici. L’attività consiste nella macinazione di rifiuti vari di plastiche; la loro estrusione dopo un “rammollimento” ad una temperatura di circa 250°C; una trafilatura, che consente la produzione di una sorta di “spaghetti” i quali una volta raffreddati vengono tagliati in grani e quindi trasferiti in big bag per la spedizione ai clienti.
“La ditta – fa sapere Arpat – risulta autorizzata sia allo scarico (durante le lavorazioni sono previsti dei lavaggi), sia alle emissioni in atmosfera con alcune prescrizioni, parte delle quali gestionali (la ditta è in possesso di un sistema di abbattimento delle emissioni)”.
“Al momento dell’ispezione del giugno scorso – continua Arpat – la ditta non risultava del tutto in linea con le prescrizioni dell’autorizzazione anche se, in tale occasione, per quanto riguardava l’aspetto delle “maleodoranze”, queste ultime non risultavano percepibili. La nuova segnalazione dei giorni scorsi di percezione di “cattivi odori” a firma di numerosi cittadini della frazione di Usella, potrebbe in effetti essere causata da saltuarie gestioni non corrette in una delle fasi delle lavorazioni. A tale proposito gli Uffici della Provincia di Prato ed il dipartimento ARPAT di Prato si sono attivati immediatamente, ed è in corso l’emanazione di un provvedimento con prescrizioni sulla autorizzazione alle emissione nelle quali è anche prevista una gestione ottimale di un punto del processo delle lavorazioni, possibile causa della produzione di fumo e di cattivi odori”.