Il momento più emozionante è stato quando alla fine dello spettacolo Francesco Nuti è salito sul palco per salutare il pubblico e prendere un lunghissimo applauso. Ieri sera al Metastasio è andata in scena la storia dell’attore e regista pratese, la parabola di una vita che ha conosciuto picchi altissimi di successo e la rovina di una caduta rapidissima per colpa dell’alcol e della depressione.
Ad accompagnare Nuti il fratello Giovanni, che anche questa volta si è fatto “voce” di Francesco annunciando nuovamente, e con più forza dopo il successo dello spettacolo, l’intenzione di realizzare l’ultimo progetto cinematografico del Cecco di Narnali rimasto nel cassetto: “Olga e i fratellastri Billi”.
Ad interpretare Nuti il cantante e attore vaianese Nicola Pecci, che è stato capace di raccontare il successo e il talento di quel ragazzo narnalese arrivato a diventare il re del cinema italiano degli anni ’80. “Il segreto della prosa è frisare la poesia”, è questa la profondità dell’artista Nuti, che è sempre stato in bilico tra genio e sregolatezza, dannatamente sicuro di se stesso, estremamente narciso ma decisamente fragile.
Dagli esordi televisivi con i Giancattivi a “Madonna che silenzio c’è stasera”, suo primo film “solista”, da “Donne con le gonne”, campione d’incassi alla delusione per “Occhio Pinocchio”, il capolavoro incompreso. I capitoli della sua storia vanno di pari passo con le sue produzioni cinematografiche. Ma più che gli aneddoti e i monologhi, ripresi dall’autobiografia “Sono un bravo ragazzo”, sono le canzoni scritte a quattro mani col fedelissimo Giovanni, a ricordare il suo talento. Le prime, “Puppe a pera”, sono stralunate, le ultime, “Giulia” e soprattutto “Marilyn”, si fanno sempre più malinconiche e sono un inno al grande amore di Nuti per le donne.
Solo una cosa è mancata ieri sera, perché irriproducibile. I silenzi. Giovanni ha sempre detto che Francesco “è il comico dei silenzi”, degli sguardi e dei sorrisi, che faceva anche con gli occhi. Erano silenzi di scena, capaci di dare emozione più di mille parole. Oggi, per uno scherzo del destino, Nuti non può più parlare dopo l’incidente domestico che nel 2006 lo ha fatto andare in coma per 80 giorni. Ma anche adesso il mutismo del Cecco non è privo di significato, le parole ci sono e ieri sera sono state espresse dal fratello. “Sapete quando finisce una storia? – ha scritto Francesco in un messaggio letto da Giovanni a fine spettacolo – quando non c’è più nessuno che la racconta. Io la mia storia l’ho raccontata a voce piena con il cabaret, le canzoni e il cinema. Ora la racconto con la voce degli amici e di chi mi sta accanto da sempre. Vi saluto e vi bacio sulla bocca e mi raccomando: fate sempre all’amore”.
Giacomo Cocchi