Il governatore Rossi a “Parliamoci chiaro”: “Avanti con i nostri controlli. Il pugno duro del centrodestra non ha dato risultati. Ho un solo rimpianto, non aver iniziato prima” VIDEO


Prato si appresta a commemorare i sette operai cinesi morti in via Toscana il primo dicembre 2013, in seguito ad un incendio scoppiato in una dei centinaia di capannoni-dormitorio di Prato. Cosa è cambiato da allora? I nuovi controlli messi in campo dalla Regione attraverso gli ispettori dell’Asl sono efficaci? A queste ed altre domande si è cercato di dare una risposta nel corso della puntata di questa settimana di “Parliamoci chiaro”, il talk di attualità di Tv Prato che ha visto la partecipazione di Simone Faggi (vicesindaco Prato), Giorgio Silli (presidente provinciale Forza Italia), Silvia Pieraccini (giornalista Il Sole 24 Ore) e Shi Yang Shi (Spazio Compost). Nel corso del programma è stata proposta un’intervista con il presidente della Regione della Toscana, Enrico Rossi, realizzata dal direttore di Tv Prato Gianni Rossi. Il governatore ha difeso l’operato degli ispettori respingendo al mittente le critiche di alcuni esponenti del centrodestra pratese, che hanno definitivo poco efficaci le ispezioni messe in campo dalla Regione: “Non mi sembra che con il pugno duro promesso dal centrodestra siano stati risolti molti problemi” ha affermato Rossi, che ha poi sottolineato come i controlli interforze non abbiano impedito che morissero sette persone. “Abbiamo investito risorse importanti per incrementare i controlli – ha aggiunto Rossi -. Se aumenteranno i controlli interforze garantisco che l’Asl vi parteciperà, altrimenti continueremo a fare i nostri tutti i giorni. Oppure non dobbiamo farli?”. Il presidente della Regione non ha mancato di fare autocritica: “A volte la sinistra è stata troppo accondiscendente e benevola verso l’immigrazione, un atteggiamento comprensibile che però alla lunga ha prodotto molte contraddizione”. Poi sull’avvio dei controlli della Regione avvenuti soltanto dopo la tragedia del Macrolotto ha ammesso: “Ho un solo rammarico, non aver iniziato prima”.

“Non sono d’accordo con questo modo di contrallare all’acqua di rose messo in campo dalla Regione” ha ribattuto Silli. “Probabilmente se controllassimo una seconda volta le ditte troveremmo altre irregolarità, anche se è importante potersi fidare delle istituzioni” ha aggiunto l’ex assessore all’integrazione.
Per il vicesindaco Faggi, che ovviamente ha difeso i controlli degli ispettori Asl voluti dalla Regione, “prima di trarre conclusioni affrettate occorre attendere qualche mese”. Faggi ha riposto grandi speranze nei cinesi di seconda generazione ricordando che “sono sempre di più i ragazzi che rinunciano al passaporto cinese per prendere quello italiano”.
Shi Yang She, che attraverso lo Spazio Compost ha fatto da interfaccia con le aziende cinesi per favorire il processo di regolarizzazione, ha sottolineato come grazie al “patto di fiducia” a cui hanno già aderito circa 200 ditte si stiano “stanando” i prestanome. “Solo con la firma del reale titolare dell’azienda, infatti, si può aderire al patto”.
Al termine della puntata Shi Yang She ha letto in anteprima una commovente testimonianza della moglie di una delle vittime di via Toscana. Il testo verrà letto integralmente, insieme ad altre testimonianze, in occasione della cerimonia di commemorazione che si terrà lunedì prossimo a partire dalle ore 19, proprio sul luogo della tragedia.

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