Clima infuocato al consiglio comunale su Peretola, protestano 5 Stelle e Comitati – FOTO


Il consiglio comunale sull’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, a seguito del quale il sindaco Biffoni deciderà se presentare ricorso al Tar, si è aperto con una duplice protesta. I tre consiglieri del Movimento 5 Stelle si sono presentati con una T-shirt dal messaggio inequivocabile: “Grazie Pd per il nuovo aeroporto”. All’indirizzo del governatore Rossi e del sindaco Biffoni le proteste da parte dei rappresentanti dei Comitati, che non sono stati invitati a partecipare al Consiglio comunale di oggi, aperto all’ascolto di associazioni di categoria e sindacati. Alcuni esponenti dei Comitati si sono così presentati in Aula con la bocca cucita – stile Hannibal Lecter – e con cartelloni di protesta che inneggiano alla coerenza. Il clima, fin da subito molto teso, si è surriscaldato già dal primo intervento, quello del presidente di Confesercenti Maurto Lassi, che ha ricevuto fischi dal pubblico quando pur sottolinenando l’opportunità di avere garanzie sull’impatto sanitario, ha sostenuto che l’adeguamento di Peretola è necessario, “inserito in un sistema di sviluppo infrastrutturale che comprenda la terza corsia dell’A11, la tramvia e il potenziamento dei collegamenti ferroviari con Firenze”.

Per l’Unione Industriale – al posto del presidente Andrea Cavicchi, assente – ha parlato Maurizio Magni: “Non tocca a noi prendere scelte politiche, però bisogna riorganizzare il sistema aeroportuale toscano e va migliorato il funzionamento di Peretola. Sull’orientamento della pista non ci esprimiamo”. Assente, a causa di altri impegni il presidente della Camera di Commercio Luca Giusti.

Il segretario della Uil Angelo Colombo, ha parlato a nome dei tre sindacati confederali: “L’aeroporto di Firenze così com’è non è sicuro, la politica decida se chiuderlo o tenerlo aperto. Nel secondo caso va reso sicuro e produttivo; in assoluto comunque non siamo contrari al ricorso al Tar”.

Al momento in cui la parola è passata ai politici, i consiglieri grillini Silvia La Vita, Mariangela Verdolini e Gabriele Capasso hanno lasciato i banchi e si sono seduti in mezzo al pubblico, raggiungendo il capogruppo di Prato Libera & Sicura Aldo Milone: “Quest’opera è inutile: non crea nuovi posti di lavoro ma li sposta solo da Pisa a Firenze – ha detto Silvia La Vita -. Perchè Biffoni ha cambiato idea? Aveva paura di perdere la campagna elettorale dicendo che era a favore dell’aeroporto?”.

Critica anche la consigliera eletta nelle liste di “Biffoni per Prato” Marilena Garnier: “Non ci sono compensazioni che tengano: con la salute dei cittadini non si scherza: si potenzi l’aeroporto di Pisa e non si penalizzi Prato”.

La capogruppo di Forza Italia Rita Pieri ha definito il consiglio comunale di oggi tardivo: “E’ finito il momento delle chiacchiere. Basta titubanze, signor sindaco, ci dica che presenta il ricorso al Tar” e mostra il documento programmatico della campagna elettorale in cui Biffoni illustrava la propria contrarietà all’ampliamento di Peretola.

“Pensavo che il ricorso fosse spontaneo – ha aggiunto l’ex sindaco Roberto Cenni – In nessuna città del mondo si potenziano aeroporti in centro. Non capisco quale compensazione possa essere equa a confronto dell’inquinamento derivante dalla nuova pista di Peretola”.

“Non capisco i tentativi di strumentalizzare l’argomento da parte delle forze politiche di opposizione” – ha risposto il capogruppo Pd Lorenzo Rocchi, che per questo ha ricevuto fischi dal pubblico, e uno striscione srotolato “No al nuovo aero-morte della Piana”.  “Comunque – ha proseguito Rocchi – a Firenze è sufficiente un city airport a patto che sia ben integrato con Pisa: il rischio di creare un doppione c’è ed è inaccettabile che la pista autorizzata da Enac sia più lunga di quella decisa dalla Regione”.

Il consigliere regionale Pd ed ex sindaco Fabrizio Mattei, nel suo intervento, ha annunciato di aver firmato il ricorso al Tar che presenteranno i Comitati. “Ci sono gravi vizi di forma da parte della Regione nell’approvazione del Pit – ha spiegato Mattei -. A cominciare dalla mancanza delle valutazioni di impatto ambientale”.

 

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