Una mappa di un’ipotetica nuova pista parallela all’autostrada, che mostra anche le due rotte in linea con la pista stessa, le principali criticità (infrastrutture inquinanti, depositi di sostanze pericolose, fattori di rischio idrogeologico) e le principali vulnerabilità (centri città, borghi, paesi, parchi, scuole, luoghi affollati) esistenti o previste nei dintorni. Il comitato Piana sana ha pubblicato un’altra mappa (GUARDA LA MAPPA) per sottolineare l’impatto che avrebbe l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola con la costruzione di una nuova pista.
“Stretta tra il Polo Scientifico e l’autostrada, la pista parallela non solo non risolverebbe il problema della tutela del nuovo stadio (previsto nell’area Mercafir) e della scuola carabinieri, ma comporterebbe necessariamente il sorvolo a bassa quota di entrambi i centri storici di Prato e Firenze, oltre che di molti altri luoghi sensibili della Piana – scrive il comitato. Scendendo un po’ nel dettaglio della mappa, rimanendo ai luoghi più vicini a Prato, secondo il comitato la nuova pista sarebbe a soli 10 chilometri di distanza da piazza Duomo, a 6 dal deposito Toscochimica, con gli aerei che passerebbero a circa 300 metri di altezza da terra. “L’azienda è a rischio di incidente rilevante soggetta alla Direttiva Seveso, con rischio diossine in caso di combustione, con possibile evacuazione di Prato e dei comuni limitrofi – precisa il comitato.
“Prossimamente pubblicheremo altre mappe interattive, con approfondimenti su aspetti specifici, e proseguiremo la nostra campagna di informazione e mobilitazione su tutto il territorio della Piana – fa sapere il comitato.
Il coordinamento dei comitati, inoltre, ha scritto alla Cna di Prato per chiederle di disertare il consiglio comunale di domani, incentrato proprio sul tema dell’aeroporto. “Ad oggi non mi risulta che ci sia stata nessuna consultazione promossa dall’associazione come la questione avrebbe meritato – scrive Gianfranco Ciulli per i comitati al presidente di Cna Claudio Bettazzi – In mancanza di ciò vorrei esortarla a declinare l’invito o quantomeno ad astenersi dall’esprimere una presunta posizione collettiva dell’associazione”.
Franco Aspite, voce del coordinamento, ha scritto anche al segretario della Cgil pratese, Fabbrizzi: “Vorrei ricordarti che la questione, per l’enorme ricaduta economica, ambientale, sanitaria e per i rischi potenziali che ne potrebbero derivare in un’area ristrettissima abitata da circa 1.000.000 di persone, e data la coesistenza di infrastrutture aggregative in essere e in progetto, meriterebbe di essere discussa apertamente con le categorie dei lavoratori e cittadini che il sindacato rappresenta.
Ad oggi non mi risulta che ci sia stata una larga consultazione promossa dal nostro sindacato, come la questione avrebbe meritato. In mancanza di ciò vorrei esortare il sindacato a declinare l’invito o quantomeno ad astenersi dall’esprimere una presunta posizione collettiva dei lavoratori”.