Dopo il vertice sulla sicurezza che si è tenuto ieri in Prefettura, nel corso del quale è emersa la preoccupazione per possibili aggressioni ai danni degli Ispettori Asl, in seguito all’aumento dei controlli nei capannoni cinesi (Leggi l’articolo), si registra l’intervento dell’ex assessore alla sicurezza e attuale capogruppo di “Prato Libera & Sicura”, Aldo Milone.
“Dopo la riunione in Prefettura, dalla quale è emerso il timore che gli Ispettori della Regione possano subire aggressioni da parte dei cinesi durante i controlli, rafforza e avvalora sempre di più quanto sto dicendo da circa un mese sull’inutilità e sul danno che avrebbe provocato il loro operato. Adesso si rischia anche l’impiego di Forze di Polizia al loro seguito per scortarli. Siamo al paradosso” afferma Milone. “Già la differenza è evidente ad occhio nudo tra il loro loro operato e quello del gruppo interforze. Non vorrei, però, che questo timore di un’ipotetica aggressione ai danni degli Ispettori e di una eventuale ribellione dei cinesi, portasse a mettere un freno anche al gruppo interforze. Sarebbe una gravissima omissione di fronte a evidenti e gravi violazioni di leggi che si riscontrano ogniqualvolta opera il gruppo interforze. Si ravviserebbe inoltre una chiara forma discriminatoria nei confronti di imprenditori pratesi che subiscono i controlli della Guardia di Finanza e di altri organi accertatori senza batter ciglio”.
Secondo Milone “questo episodio rappresenta un ulteriore fallimento e l’ennesimo spot del Governatore Rossi” costato “13 milioni di euro ai cittadini toscani”. Il timore di Milone è che così facendo si mandi in fumo il lavoro scolto nei cinque anni precedenti dalla giunta Cenni, da qui l’invito al sindaco Biffoni “perchè si sganci da Rossi e porti avanti la sua azione di contrasto all’illegalità con il gruppo interforze che è l’unico deputato ad avere gli strumenti per contrastarla in maniera efficace”.
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