Trentotto anni, separata, due figli minori, senza lavoro da due anni e con reddito pari a zero. Eppure, costretta a pagare interamente la Tasi: oggi la scadenza della prima rata da 178 euro per un appartamento di 55 metri quadrati in via del Castagno. È la situazione in cui si trova Michela Iorio, che ha chiesto di parlare con il sindaco e ha ottenuto un incontro con l’assessore al bilancio Monia Faltoni.
Dopo la denuncia di Matteo Marchi, precario e con due figli di cui uno disabile, costretto a pagare 468 euro per un appartamento di 85 metri quadri a Galciana (leggi l’articolo), emerge dunque un altro caso in cui le detrazioni previste dal Comune di Prato per la Tasi – legate unicamente alla rendita catastale dell’appartamento (80 euro oppure 165 euro) – si rivelano insufficienti a fronte della situazione di crisi in cui versano molte famiglie pratesi.
“Fino a due anni fa ho lavorato, prima in un lanificio poi nel settore delle pulizie – spiega Michela Iorio – Adesso non riesco a trovare più niente, nonostante abbia frequentato i corsi di formazione per assistenza di base e per addetti con mansione alimentare complessa. Per le bollette e la spesa, mi aiuta la Caritas con l’Emporio della Solidarietà, ma proprio non so come fare a pagare la Tasi. Non avevo neppure i 12 euro per saldare il Caf che mi ha fatto i calcoli. Per fortuna mi sono venuti incontro e mi hanno preso soltanto sei euro, come se fossi socia del sindacato. Mi hanno detto che devo cercare di pagare per evitare una sovrattassa e una mora fino al 30%, ma proprio non so come fare. Devo compiere una rapina?” – lo sfogo della signora Iorio.
D.Z.
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