24 Ottobre 2014

Qualità dei tessuti, nasce al Buzzi l’osservatorio regionale per la sicurezza dei prodotti


La Regione Toscana sceglie il Buzzi e i suoi laboratori per costituire un osservatorio permanente per la sicurezza e la qualità dei prodotti, finanziandone l’attività con 450mila euro. Ad annunciarlo è l’assessore regionale all’Istruzione Emmanuele Bobbio, che durante la visita all’istituto di viale della Repubblica insieme al Sottosegretario all’istruzione Toccafondi al sindaco Biffoni e all’assessore Ciambellotti, spiega: “La scelta è frutto di una collaborazione che va avanti da tempo tra la Regione e il Buzzi. La delibera verrà portata in giunta i primi di novembre: l’intenzione è quella di utilizzare il laboratorio di analisi conto terzi per analisi sui prodotti delle aziende toscane e anche del materiale oggetto di sequestro”. Il laboratorio di analisi conto terzi, in cui lavorano tecnici e personale della scuola, effettua 150mila prove l’anno, per aziende ma anche per le forze di polizia: il ricavato dalle analisi viene reinvestito nel laboratorio stesso (oltre un milione il finanziamento complessivo per i nuovi macchinari e le attività, di cui la Regione coprirà una parte e il resto sarà a carico della scuola), ma anche per gli altri laboratori didattici.

E proprio i laboratori sono stati al centro del tour di Bobbio e Toccafondi. A dieci giorni dalla visita del Ministro all’Istruzione Stefania Giannini, il Buzzi torna al centro dei riflettori, questa volta come esempio da “mettere a sistema su scala nazionale” per l’alternanza scuola lavoro. “Questo Governo ha intenzione di puntare molto sulla scuola – ribadisce Toccafondi – e uno dei capitoli fondamentali è quello del rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro. Un ruolo chiave lo hanno i laboratori e l’alternanza scuola lavoro: per cui una delle intenzioni del programma “La buona scuola” è quello di finanziare questa alternanza con 100 milioni di euro. Questo consentirà di avere personale formato ad hoc e di arrivare fino a un massimo di 200 ore all’anno nel triennio, che consentiranno ai ragazzi di mettere in pratica la teoria studiata sui libri”. L’appello è anche alle aziende “perché collaborino con le scuole all’alternanza: anche loro, al momento di fare nuove assunzioni, trarranno vantaggio dall’aver visto all’opera uno studente, in azienda durante un tirocinio”.

Da parte dell’assessore Ciambellotti una sottolineatura a margine della visita: “L’importante è lavorare sull’orientamento per evitare l’abbandono scolastico, in modo che i ragazzi sappiano bene quale scuola scegliere a seconda delle proprie inclinazioni e desideri”.