Un mutuo da pagare, due figli minori di cui uno disabile, un lavoro precario e una moglie operaia part-time. Matteo Marchi, 40 anni, per un appartamento di 85 metri quadri a Galciana dovrà pagare 468,14 euro di Tasi (al posto della vecchia Imu da 260 euro) senza nessuna detrazione riconosciuta per il nucleo familiare, per figli, per disabili, per reddito. Il cittadino ha deciso di raccontare la propria storia scrivendo una lettera aperta al sindaco Matteo Biffoni, che pubblichiamo integralmente.
“Scrivo la presente lettera per portarLa a conoscenza di una delle tante situazioni, la mia, che lo Stato, ed in particolare il Comune sta creando a molti cittadini italiani in seguito all’imposizione della nuova tassa denominata TASI.
Premessa: la mia famiglia è composta da 4 persone, 2 genitori e due figli di 4 e 11 anni, dei quali uno riconosciuto disabile per una grave malattia genetica.
Non abitiamo nella reggia di Caserta, ma in un normalissimo appartamento di 85mq acquistato (purtroppo) con tanti sacrifici poco prima di perdere il lavoro da impiegato a tempo indeterminato nel 2009 a causa della crisi e conseguente fallimento dell’azienda pratese per cui lavoravo.
Tale appartamento ha il difetto di essere di costruzione relativamente recente e quindi con rendita catastale che risulta essere più alta di case ben più grandi e pregiate ma meno recenti oppure poste in altre zone rispetto alla “elitaria” Galciana. Tra l’altro lo stesso ha subito una svalutazione abnorme in questi anni, il che rende difficile anche rivenderlo.
Il mio stipendio attuale da precario è di 1000 euro al mese, fino a fine anno, poi non si sa se avrò ancora un lavoro e se e quando a 40 anni riuscirò eventualmente a trovarne un altro.
Mia moglie lavora come operaia part-time, solamente due giorni alla settimana.
Dobbiamo pagare mensilmente un mutuo di quasi 700 euro perché anche se adesso i tassi siano molto più bassi di 7 anni fa nessuna banca si concede il lusso di permetterci una surroga a migliori condizioni data la attuale situazione reddituale.
Lo scorso anno ci è stato presentato un conto IMU di euro 260 che con difficoltà siamo riusciti a pagare. Fortunatamente ci è stato riconosciuto dal Comune il cosidetto “rimborso IMU” di 200 euro restituiteci ad inizio anno per la nostra situazione familiare e reddituale.
Quando è stata annunciata l’abolizione di questa imposta abbiamo, come negarlo, inizialmente tirato un sospiro di sollievo… Purtroppo come amaramente molti italiani hanno scoperto troppo tardi, quello che che lo Stato sembrava regalarci con una mano, adesso pretende di togliercelo con l’altra e persino con gli interessi. E che interessi!
Ho appena fatto il calcolo di quanto da noi “dovuto” per questa nuova tassa : 468,14 euro.
Nessuna detrazione riconosciuta per il nucleo familiare, per figli, per disabili, per reddito. Niente. Tutto ciò in attesa degli altri balzelli ai quali siamo e saremo soggetti…
Premesso questo, le domande che mi sento di rivolgerLe sono le seguenti :
– Ritiene Lei che questa sia davvero la giustizia sociale sempre tanto sbandierata ?
– Non pensa che sarebbe stato forse meglio prevedere delle detrazioni in base ad altri fattori che non quello assolutamente iniquo della rendita catastale ?
– L’illuminazione stradale, la “sicurezza” (che tra l’altro personalmente in città non percepisco assolutamente), le strade e quant’altro, non le stiamo già pagando con le tasse sul nostro lavoro e con i consumi ?
– Stiamo seriamente pensando di cambiare città, forse nazione, e non siamo i soli a farlo… E’ questo che la nostra lungimirante politica vuol ottenere ?
La ringraziamo per la cortese attenzione che avrà potuto concederci”.
Matteo Marchi
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