Li hanno confiscati ad aziende cinesi, e altri cinesi se li sono aggiudicati all’asta. E’ la storia degli oltre 15mila rotoli di pezze provento di sequestro da parte delle Fiamme Gialle rivendute questa mattina all’asta. Circa un centinaio i compratori che si sono presentati al Poggetto, in piazza Primo Maggio: italiani, cinesi ma anche nordafricani a caccia dell’affare. Ad aggiudicarsi però l’intero lotto, in una asta flash durata nemmeno cinque minuti, è stata Salina, giovane cinese dell’azienda Ju Wei, un ingrosso di stoccaggi tessuti nel Macrolotto 1. La base d’asta è di 1,70 euro/kg. Il lotto unico conta 15600 pezze dichiarate: totale 229000 kg. A rispondere alla prima offerta è proprio Salina; rilancia Cheng Chunjie della Cheng-Tex per 1,75 euro/kg. Ma Salina – gonna di tutte, cappello nero in testa, borsa Piero Guidi, cellulare alla mano per comunicare con i titolari dell’azienda – rilancia subito a 1,80: il lotto è suo. Adesso dovrà pagare il 60% in anticipo con un bonifico bancario prima del ritiro delle pezze: il resto in corso di ritiro. Al prezzo di aggiudicazione dovrà aggiungersi anche un 10% di commissione d’asta e il 3% per la registrazione del verbale di vendita: “Tutti soldi che andranno a finire nelle casse dello Stato”, come ribadisce Sergio Scano, direttore dell’Isveg di Prato, l’Istituto di vendite giudiziarie che ha curato l’asta. “Non mi aspettavo di vendere tutto in un unico lotto”, confessa. “Meglio così: si tratta di tessuti diversi tra loro, alcuni con colori che non vanno più e che non sarebbero stati di facile vendita da soli. Nella vendita fatta per saggiare il terreno – ricorda Scano – le pezze erano state aggiudicate in lotti separati a una media di 1,72 euro al chilo: dunque oggi è andata decisamente meglio”. Tra l’altro l’importo complessivo della vendita dovrebbe essere anche superiore ai circa 415mila euro stimati: “Le pezze – spiega Scano – andranno tutte ricontate e ripesate: la stima delle quantità è stata fatta su pezze d’appoggio e dunque è facile che siano state sottostimate e che il loro numero e valore sia ancora superiore”. Occorrerà circa un mese per effettuare tutta la consegna e svuotare il magazzino. Le spese di trasporto sono a carico della ditta. Un po’ delusi gli altri partecipanti: “Ho provato a rilanciare – spiega Cheng Chunjie, anche lui a capo di un ingrosso di tessuti – ma il prezzo era troppo alto e non ce la potevo fare. Speravo di comprare tutto, ma a 1,30 euro al chilo”. La prossima asta, nel pomeriggio, pare abbia già una intenzione di acquisto da parte di un’azienda straniera.
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