Questo Natale saranno quattro gli anni passati dal terribile incidente stradale che in un solo colpo ha cambiato radicalmente la vita dell’ex capitano dell’Hockey Prato, Christian Giagnoni. 1460 giorni che non sono bastati al Tribunale nemmeno per stabilire di chi fosse la colpa dello scontro avvenuto lungo la declassata, in direzione Pistoia. Figurarsi per stabilire l’ammontare del risarcimento che spetta all’ex campione di hockey su pista. Nel frattempo però Giagnoni ha dovuto del tutto cambiare le proprie abitudini e sostenere spese importanti. E come se tutto ciò non bastasse, ieri è arrivata una nuova beffa: l’udienza è stata rimandata per uno sciopero al Tribunale e convocata nuovamente per il prossimo febbraio. “Aspettavo questa udienza da sei mesi – si sfoga Christian – e mi sento dire che non se ne fa di niente perchè c’è lo sciopero dei pubblici ministeri. Dopo quattro anni non ho visto nemmeno un euro e non si sa neanche quando questa causa finirà”.
Giagnoni in questi quattro anni ha dovuto cambiare casa perchè la precedente era situata al terzo piano e in ascensore non entrava. Poi ha sostenuto visite mediche, costi delle palestre, riabilitazioni, pagando di tasca propria. “Mi fa rabbia perchè i soldi del risarcimento vorrei usarli per provare delle sperimentazioni – spiega Christian – delle cure che mi aiutino a convivere meglio con i problemi collaterali all’incidente. Il mio avvocato pensava di chiudere tutto in un anno e invece ne sono quasi passati quattro e siamo ancora all’inizio del processo. E per fortuna che ho ragione…”.
Stefano De Biase
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