L’unica certezza degli abitanti di Galciana e Narnali è questa: dal 5 ottobre 2010 quando vi morirono annegate tre donne cinesi, il sottopasso di via Ciulli non è stato più riaperto. Nonostante raccolte di firme, petizioni, lavori eseguiti dal Comune per oltre 100 mila euro per dotare il tunnel di pompe idrovore, sensori, sirene e semafori intelligenti, il tunnel resta chiuso. Ieri il Tribunale ha nuovamente respinto l’istanza di dissequestro presentata dal Comune per la mancanza di un parere del genio civile all’epoca della costruzione del tunnel, che di fatto – secondo la magistratura – è stato costruito abusivamente. Il Comune presenterà ricorso e tenterà anche la carta della sanatoria da chiedere al Genio Civile. La richiesta degli abitanti resta la stessa: riaprire un collegamento fondamentale per accorciare il collegamento con il nuovo ospedale di Prato. Tra i residenti c’è chi ammette di aver utilizzato il passaggio ciclopedonale nonostante il sequestro, negli scorsi mesi, fino all’incidente tra due ciclisti che lo scorso 24 agosto è costato la vita a Giuseppe Petrucci. Da allora sono stati rinforzati gli sbarramenti: le transenne sono state saldate per evitare manomissioni. Ma il box per accedere al comando delle pompe idrovore è aperto.
Guarda il video
Commenti