In questi ultimi giorni si è parlato tanto di evasione della tariffa sui rifiuti. Ad inizio settimana in una riunione della commissione consiliare con i vertici dell’Asm, avente per oggetto la conoscenza dell’ammontare dell’evasione, chiesi al Presidente e al direttore dell’azienda di fare una stima approssimativa del costo di circa 20.000 clandestini presenti in città. Questo è un dato che spesso è stato fornito anche in varie riunioni, tenutesi nella scorsa legislatura, in Prefettura e che io lo ritengo più per difetto. La risposta dei dirigenti fu la seguente: “il costo varia da un minimo di 2 milioni di euro fino ad arrivare a 5 milioni di euro”. Ovviamente quando chiesi chi pagava questo costo, la risposta fu questa “viene spalmato su chi già paga”. Risposta che chiaramente già conoscevo. Naturalmente stiamo parlando di soggetti- fantasma per l’azienda. A questi poi va aggiunta l’evasione di chi è censito dall’Asm (evasione da recuperare 20 milioni di euro) . Alla luce di quanto detto, era chiaro che i cittadini pratesi avrebbero pagato un 6,5% in più. In occasione delle varie sedute del Consiglio Comunale sul bilancio, ho sentito da esponenti della maggioranza il solito ritornello del recupero dell’evasione. Nessuno però ha posto il problema del costo per la comunità pratese dei 20.000 clandestini. Costo, ripeto, che ricade tutto sulle spalle di chi già paga. Quante volte abbiamo ascoltato la parola risorse, riferendosi alla presenza di questi soggetti sul nostro territorio, però mi chiedo per chi rappresentano tale valore aggiunto, per chi ne paga le conseguenze, come nel caso della tassa sui rifiuti e non solo, o per chi ne trae profitto?.
Aldo Milone
capogruppo Prato libera e sicura
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